Barry Lee Jones è stato scarcerato dopo essere stato accusato dell'omicidio della figlia della compagna. Dopo quasi trent'anni un accordo ne ha permesso la scarcerazione
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Sono passati 28 anni da quando Barry Lee Jones, oggi 64enne, è stato accusato dell'omicidio di Rachel Yvonne, quattro anni, figlia dell'allora compagna dell'uomo. La sua scarcerazione è stata disposta dopo che un giudice di Tucson ha approvato un patteggiamento tra l'accusa e il detenuto, che si è dichiarato colpevole di un'accusa meno grave, ossia di omicidio di secondo grado per non aver cercato cure urgenti per la bimba.
Dopo una revisione medica è stato infatti rilevato che non vi possono essere certezze del coinvolgimento di Jones nell'omicidio della piccola. Nel 1994 Barry e la sua compagna dell'epoca Angela Renè Gray, trovarono la bambina a letto in uno stato di incoscienza. I due la portarono in ospedale, dove venne dichiarata morta per una lacerazione intestinale dovuta a un trauma contusivo addominale. L'uomo venne accusato di aver violentato e picchiato la vittima, venendo quindi condannato per omicidio di primo grado, nonostante le prove fossero tutt'altro che convincenti. Il suo avvocato non contestò l'accusa, mentre Jones fece ricorso.
Dopo un'analisi più approfondita è stato stabilito che la ferita della bambina (dovuta a un colpo ricevuto da un altro bambino) si è verificata in un momento in cui non si trovava con Jones. Il giudice ordinò che l'imputato fosse scarcerato o riprocessato, decisione confermata dalla corte d'appello ma ribaltata dalla corte suprema, secondo cui il sistema legale federale vieta di prendere in considerazione nuove prove a favore di persone già condannate, da parte di un' assistenza legale considerata inefficace.
Gli avvocati dell'uomo hanno quindi trovato un accordo con il pubblico ministero, stabilendo che, una volta revocate le sue condanne, il signor Jones si è dichiarato colpevole di omicidio di secondo grado poiché la bambina era sotto la sua cura e lui non è riuscito a garantire l'assistenza medica necessaria. La condanna, di 25 anni, è stata di fatto già scontata nel corso di questi anni e l'uomo è quindi finalmente uscito dal carcere.