Moglie del 40esimo presidente, fu tra i grandi protagonisti degli Anni 80, quando lanciò importanti battaglie come la campagna contro la droga
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Stati Uniti in lutto per la morte di Nancy Reagan, scomparsa all'età di 94 anni. Vedova del 40esimo presidente Usa, Ronald Reagan, fu First Lady dal 1981 al 1989. Tante la battaglie combattute al fianco del marito, ma anche in prima persona. Tra tutte riscosse notevole successo il suo impegno contro la diffusione delle droghe con la campagna "Just say no".
L'ufficio della ex First Lady ha reso noto che Nancy Reagan è morta domenica mattina nella sua casa di Los Angeles in seguito a un arresto cardiaco. Verrà sepolta accanto al marito presso la Ronald Reagan Presidential Library nella Simi Valley, in California.
Dal cinema alla politica - Inizialmente criticata per la sua grande influenza sul marito, una volta alla Casa Bianca, Nancy aveva invece suscitato ammirazione per la difesa della dignità e dell'eredità politica di Ronald Reagan, colpito dal morbo di Alzheimer e morto all'età di 94 anni. I due, conosciutisi a Hollywood dove entrambi erano attori, lei con il nome di Nancy Davis, si sposarono nel 1952 ed ebbero due figli, Patti e Ron.
Barack e Michelle Obama: "Fortunati per il suo esempio" - Tanti i tributi per la moglie del 40esimo presidente degli Stati Uniti alla notizia della sua scomparsa: dagli Obama che si dicono "fortunati per il suo esempio", con quella traccia indelebile lasciata al suo passaggio nella residenza presidenziale, ai Clinton, che parlano di "una donna straordinaria". Fino agli sfidanti per la nomination repubblicana. Donald Trump: "Era una donna incredibile. Ci mancherà!". Ted Cruz: "Ricorderemo la sua passione". E Marco Rubio: "Esempio di integrità e grazia".
Nancy, la "guardiana" di Ronald Reagan - Per molti Nancy era la "guardiana" di Ronald Reagan, perché sempre presente a fianco del marito e pronta a offrirgli il proprio sostegno. Cosa per cui la first lady veniva anche criticata. Non mancava di intromettersi, si diceva. Dava pareri e giudizi. Divenne ancor più protettiva del marito dopo l'attentato da cui si salvò all'inizio della sua presidenza. Nancy ingaggiò perfino un astrologo alla Casa Bianca.
I modi hollywoodiani, l'esuberanza e le molte critiche - E poi c'erano quei modi di fare hollywoodiani che con la Washington dall'"apparenza composta" avevano poco a che fare: le feste, le auto, i gioielli e gli abiti, i viaggi. Quello per partecipare al matrimonio del principe Carlo e lady Diana a Londra le valsero l'appellativo di "Queen Nancy". E la raccolta fondi per sostituire tutte le porcellane alla Casa Bianca che non erano di suo gusto fu un altro momento di clamore malvisto.
Le compagne contro l'abuso di droghe e alcool - E a rimediare non bastava il notevole impegno della first lady nella lotta contro l'abuso e la dipendenza di droghe e alcol. Anche in questo campo lasciò il segno coniando, forse anche per caso, lo slogan "Just say no!" ('Dite no!") che ad oggi in America resta evocativo di un momento storico, di un'era.