L'EMPIRE STATE BUILDING SI COLORA DI ROSSO

Stati Uniti, la disfatta di Barack Obama Ai repubblicani il controllo delle Camere

Schiaffo al presidente nelle elezioni di midterm. Per l'inquilino della Casa Bianca gli ultimi due anni di mandato si prospettano difficili

05 Nov 2014 - 17:05
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Schiaffo a Barack Obama. I repubblicani stravincono le elezioni di midterm e conquistano, dopo la Camera, anche il controllo del Senato. Una sconfitta attesa ma più ampia del previsto per i democratici e gli ultimi due mandati del presidente si prospettano ora difficili. La debacle riguarda anche il voto per i governatori, con il Gop che si riconferma anche in Florida e Wisconsin, dati in bilico. Referendum: Washington D.C. legalizza la marijuana.

Stati Uniti, la disfatta di Barack Obama Ai repubblicani il controllo delle Camere

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Ai repubblicani, per ottenere la maggioranza alla Camera Alta, bastava strappare ai democratici sei seggi. Alla fine i seggi senatoriali conquistati sono 52, uno in più del necessario. L'esito della consultazione non rappresenta una sorpresa. Gli americani, compresi molti sostenitori del presidente, non perdonano a Obama le tante promesse mancate e lo accusano di non riuscire a imporsi come leader mondiale in economia e in politica estera. E ora, a sei anni dall'addio di George W. Bush, i repubblicani puntano al colpo grosso: riconquistare la Casa Bianca alle presidenziali del 2016.

C'è un nuovo Geroge Bush, eletto in Texas -
A proposito di Bush, la dinastia può ora continuare. Dopo George Senior, presidente dal 1988 al 1922 e George W., alla Casa Bianca dal 2000 al 2008, il testimone passa ora a George P.. Il figlio dell'ex governatore della Florida, Jeb Bush, e nipote dell'ex presidente, è stato eletto in Texas. E' il nuovo "land commisisoner", il commissario delle terre pubbliche e dei diritti sulle miniere dello stato. George Bush è il primo della dinastia Bush a centrare una vittoria elettorale alla sua prima competizione.

Le prime reazioni - Ma è naturalmente la conquista del Senato a tenere banco negli States. Harry Reid, leader dei democratici in Senato, si è congratulato con Mitch McConnell, numero uno dei repubblicani: "Gli elettori hanno inviato un messaggio chiaro: democratici e repubblicani devono lavorare insieme". Per lo speaker della Camera, il repubblicano John Boehner, è invece "il momento di iniziare a ottenere risultati", e annuncia che il Congresso voterà a breve "molte misure di buon senso per il lavoro e l'energia che sono state approvate dalla Camera negli ultimi anni".

Empire State Building rosso per il Gop - Per festeggiare la vittoria della destra americana, l'Empire State building di New York si è tinto di rosso, dopo aver trascorso la serata passando a fasi alterne dal rosso dei repubblicani al blu dei democratici.

Il voto per i nuovi governatori - Al Gop anche la sfida per l'elezione di 36 nuovi governatori. I repubblicani si sono riconfermati anche in Stati in bilico come la Florida, con Rick Scott, e il Wisconsin, con Scott Walker, indicato come uno dei possibili candidati alla presidenziali. I democratici hanno invece conservato la poltrona di governatore nello stato di New York, con Andrew Cuomo, e in California, con Jerry Brown al suo quarto mandato. Sconfitto invece in Georgia il democratico Jason Carter, nipote dell'ex presidente Jimmy Carter.

Referendum, la Capitale dice sì alla marijuana - Sul fronte dei referendum, vittoria del sì alla legalizzazione della marjiuana per scopi ricreativi a Washington D.C. e in Oregon, che si uniscono così al Colorado e allo stato di Washington. No invece della Florida alla cannabis per uso terapeutico.

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