Auto, i dati del terzo trimestre di Stellantis
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La reazione di Washington: "Porterà 1.500 nuovi posti di lavoro, benvenuti nell'età dell'oro"
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Stellantis annuncia investimenti negli Stati Uniti, divenendo la prima casa automobilistica nell'era Donald Trump a prendere l'iniziativa. In una lettera ai dipendenti americani, il chief operating officer del Nord America, Antonio Filosa, ha illustrato le prossime mosse della società. Mosse, spiega, che rientrano nel "nostro impegno a investire nelle nostre attività negli Stati Uniti per far crescere la nostra produzione e produzione automobilistica qui".
Immediata la reazione di Washington alla notizia. "Sotto la leadership del presidente Trump - si legge in un tweet della Casa Bianca - Stellantis sta portando 1.500 posti di lavoro in Illinois, riaprendo Belvidere, e investendo a Detroit, in Ohio e in Indiana. La rinascita manifatturiera americana è qui. Benvenuti nell'età dell'oro".
Filosa ha riferito che il presidente del gruppo John Elkann ha incontrato Trump la scorsa settimana, prima quindi del giuramento. Elkann, che il giorno dell'insediamento del nuovo presidente alla Casa Bianca era a Maranello per Hamilton, "ha condiviso il nostro entusiasmo per il forte impegno di Trump nei confronti dell'industria automobilistica americana e quello che questo significa per l'occupazione statunitense e per l'economia in generale", si legge nella missiva di Filosa. Elkann a Trump ha anche assicurato che Stellantis intende rafforzare "ulteriormente" la sua impronta manifatturiera negli Stati Uniti e fornire "stabilità alla grande forza lavoro americana".
Per Stellantis, dunque, la spinta 'pro-business' di Trump è un'occasione per sbloccare miliardi di dollari di investimenti che erano rimasti bloccati durante l'era Biden e aprire una nuova era di rapporti con i sindacati e la nuova amministrazione. La casa automobilistica ha negli States circa 66mila dipendenti e conta su 12 stabilimenti per l'assemblaggio, sei per i motori, tre per la trasmissione e sette per la lavorazione meccanica. Fra gli investimenti che Stellantis effettuerà in Usa c'è quello per la produzione di un pick-up di taglia media a Belvidere, Illinois, ma anche la produzione della prossima generazione del Dodge Durango al Detroit Assembly Complex.
"Investiremo a Toledo", in Ohio, ha aggiunto Filosa spiegando che Stellantis spingerà su "tecnologie aggiuntive e forti azioni sui prodotti per Jeep Wrangler e Jeep Gladiator nel Toledo Assembly Complex, e più componenti critici per la nostra produzione nel nostro Toledo Machining Plant". La casa automobilistica prevede inoltre "di effettuare ulteriori investimenti ne gli stabilimenti di Kokomo", in Indiana, "per produrre il motore Hurricane 4, garantendo che gli Stati Uniti saranno la sede di produzione di questo propulsore strategico". Gli investimenti sono stati condivisi con lo United Auto Workers, il potente sindacato dei metalmeccanici americano, con il quale Stellantis intende "lavorare insieme per rafforzare l'azienda", ha assicurato Filosa.
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