La maggior parte delle vittime provengono da villaggi poveri e sono di età compresa tra i 22 e i 32 anni. Oltre 80 operazioni in appena 5 ore
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Otto donne sono morte nell'India centrale e oltre 60 sono state ricoverate in ospedale, molte delle quali in gravi condizioni, nell'ambito di un programma pubblico di sterilizzazione di massa nel Paese. Lo hanno reso noto responsabili locali. "Otto donne sono morte da lunedì e 64 sono state ricoverate in ospedale", ha affermato Sonmani Borah, un responsabile del governo dello Stato di Chattisgarh. Denunciati quattro medici.
Le autorità sanitarie locali parlano di un improvviso abbassamento di pressione e dei principali parametri vitali, con vomito e perdita di conoscenza, per quasi tutte le donne coinvolte. "Il peggioramento è avvenuto nella notte di lunedì, con 8 degenti che sono decedute e 64 ospedalizzate e in condizioni stazionarie", rivela una fonte. La maggior parte delle vittime proviene da villaggi poveri della zona e sono di età compresa tra i 22 e i 32 anni.
Da un primo esame, sembra che le donne siamo morte per setticemia dopo l'operazione di chiusura delle tube effettuata con laparoscopia. Al momento non è stata provata alcuna irregolarità da parte del team medico "che ha molta esperienza in questo settore" come ha detto un responsabile per la sanità di Bilaspur, RK Bhange, aggiungendo "che non sono stati riscontrati errori nella procedura".
Da quanto si è appreso, i medici hanno condotto oltre 80 operazioni in appena cinque ore in un campo sanitario in un ospedale dell'area di Takhatpur. Sembra che il programma governativo di sterilizzazione avesse l'obiettivo di trattare un alto numero di donne al giorno. La prassi vuole che queste campagne volontarie per la vasectomia e la tubectomia avvengano nei mesi tra ottobre e febbraio. Come incentivo ogni donna che viene sterilizzata riceve 1.400 rupie (circa 18 euro), mentre l'operatore sanitario che l'accompagna guadagna 200 rupie (2,5 euro circa). Nel frattempo è stata anche nominata una commissione di inchiesta ed è stato promesso un risarcimento alle famiglie delle vittime e di coloro che sono state ricoverate.