Il 2021 delle auto elettriche nelle principali economie Ue
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Anche Tajani contro Bruxelles: "Obiettivi irraggiungibili, l'Italia avanzerà una sua controproposta perché le industrie si adeguino"
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Dopo lo stop della Ue alle auto a benzina e diesel dal 2035, il ministro dell'Industria Adolfo Urso avverte: "L'Italia è in ritardo sulla transizione nel settore auto e dobbiamo accelerare sugli investimenti, ma i tempi e i modi che l'Europa ci impone non coincidono con la realtà europea e soprattutto italiana". Sul calendario deciso dall'Unione anche Matteo Salvini attacca: "Decisione folle e sconcertante contro industrie e lavoratori italiani ed europei, a vantaggio delle imprese cinesi". E Tajani: "Obiettivi irraggiungibili".
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Parlando dopo il via libera al provvedimento arrivato dal Parlamento europeo a "Radio Anch'io", il ministro Urso spiega: "Non possiamo affrontare la realtà con una visione ideologica e faziosa che sembra emergere dalle istituzioni europee". E si chiede perché l'Europa non adotti "la neutralità tecnologica" e una tempistica che risponda più alla realtà e sia graduale, consentendo anche altre fonti come biocombustibili, biometano e idrogeno.
"Questa visione ideologica - chiarisce - mi sembra la stessa di qualche anno fa, quando si guardava alla Russia come unica fonte energetica per l'Europa. Rischiamo ora di passare dalla dipendenza energetica dalla Russia alla dipendenza tecnologica dalla Cina sulla filiera dell'elettrico".
Mossa ideologica, quella del Pe, anche per Salvini, che commenta: "Una decisione folle e sconcertante" per il governo italiano. Dal suo account di Instagram il vicepremier attacca Bruxelles dicendo che è stata mossa da "ideologia, ignoranza o malafede?" che va "contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio degli interessi cinesi".
Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani critica la decisione dell'Ue e al Tg1 spiega: "Io sono un grande sostenitore dell'auto elettrica, ma gli obiettivi ambiziosi vanno raggiunti sul serio, non solo sulla carta: ecco perché l'Italia avanzerà una sua controproposta: limitare la riduzione al 90%, dando la possibilità alle industrie di adeguarsi". Il vicepremier definisce "un errore grave" la decisione del Parlamento Ue e chiarisce: "La lotta al cambiamento climatico va fatta, ma richiede obiettivi raggiungibili".