Secondo l'anticrimine tedesco, il 3 dicembre il terrorista disse di voler cercare anche un'arma a Parigi per fare attentati in Germania. La polizia lo segnalò come foreign fighter
A fine novembre Anis Amri, l'attentatore di Berlino, sosteneva di "potersi procurare senza problemi un kalashnikov a Napoli" e di "voler combattere per la sua fede a tutti i costi". E' quanto emerge dal rapporto dell'anticrimine tedesco che indica inoltre come successivamente, il 3 dicembre, Anis disse di voler cercare un'arma a Parigi per fare attentati in Germania.
Sicurezza tedesca era informata sui "progetti jihadisti" di Amri - L'attentatore di Berlino avrebbe fatto le sue confidenze a una fonte fidata della polizia tedesca che, secondo quanto riportato dal Sueddeutsche Zeitung, sarebbe stato costantemente informata su Amri.
"Amri e il suo conoscente parlano molto della jihad. In Siria e altrove. Quello che Amri non sa è che il suo interlocutore non è un islamista, non vuole andare in Siria. E' una persona fidata della polizia", si legge sul giornale tedesco che anticipa il rapporto dell'anticrimine.
Informazioni su Amri sono state sottovalutate - Nonostante i continui aggiornamenti, gli addetti alla sicurezza, come hanno dimostrato i fatti, hanno però sottovalutato le rivelazioni del loro "contatto".
La polizia tedesco lo indicò come foreign fighter - Anis Amri era stato inserito, il 13 ottobre 2016, dalla polizia tedesca nel suo database Inpol come "foreign fighter" e questa valutazione venne poi comunicata a tutti gli Stati Schenghen. A rivelarlo è il quotidinao online Spiegel che cita il rapporto cronologico sulla sorveglianza del tunisino inviato dal ministero dell'Interno tedesco ai deputati del Bundestag.