La corte ha giudicato eccessivo l'isolamento di 5 anni subito dal detenuto
Un tribunale di Oslo ha stabilito che i diritti umani di Anders Breivik sono stati violati in carcere. Breivik è l'autore della strage di Utoya, il 22 luglio del 2011, quando uccise 77 persone. Breivik sosteneva che fossero stati infranti due articoli della Convenzione europea: quello che riguarda la vita privata e quello che vieta un trattamento disumano. La corte ha giudicato eccessivo l'isolamento di 5 anni subito dal detenuto.
Come si legge nella dichiarazione del tribunale, la Corte "è giunta alla conclusione che il regime carcerario implica un trattamento inumano di Breivik". Il tribunale ha invece respinto un'altra richiesta del killer, contrario al controllo della sua corrispondenza, legittimo per la corte. Breivik aveva chiesto infatti che venissero revocate le restrizioni imposte sulle sue comunicazioni con l'esterno, in modo da poter corrispondere con dei simpatizzanti: le autorità avevano respinto la richiesta per motivi legati alla sicurezza.
L'uomo è stato condannato nell'agosto del 2012 a 21 anni di carcere per un attentato dinamitardo avvenuto ad Oslo e costato la vita ad otto persone e per l'omicidio di altre 69 persone - per la maggior parte adolescenti - in una sparatoria in un campo estivo sull'isola di Utoya: la pena tuttavia potrà essere prolungata fino a che le autorità lo riterranno un individuo pericoloso.