l'allarme

Stress da lavoro, in Europa sono oltre 10 mila i morti all'anno

C'è un'epidemia silenziosa di stress sul lavoro che attraversa l'Europa. Lo denunciano i sindacati. Che forniscono cifre allarmanti

29 Apr 2025 - 15:35
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Sono oltre 10 mila i morti all'anno in Europa per lo stress da lavoro. Cifre ben superiori ai decessi causati da incidenti fisici (circa 4.000 all'anno). L'allarme è lanciato dai sindacati europei riuniti nella Ces, la Confederazione europea dei sindacati nata nel 1973 e che oggi comprende 90 confederazioni sindacali nazionali di 39 diversi Paesi, Regni Unito compreso.

Le cifre di una strage

 Nell'Unione europea e nel Regno Unito, si legge nell'analisi realizzata dalla Ces, ogni anno si registrano mediamente oltre 6.000 (6.190, per la precisione) decessi per coronaropatie legate allo stress lavorativo e quasi 5.000 (4.843, per la precisione) suicidi collegati alla depressione da lavoro. A essere più colpite sono soprattutto le donne, strette tra turni di lavoro estenuanti, precarietà e mobbing. E a pagare il prezzo più alto sono l'Europa centrale, orientale e sudorientale. I sindacati europei chiedono dunque alla Commissione Ue - e alla commissaria responsabile per i diritti sociali, la romana Roxana Minzatu - una direttiva ad hoc nell'ambito del pacchetto lavoro di qualità, con obblighi vincolanti di valutazione dei rischi psicosociali, coinvolgendo i lavoratori e i loro rappresentanti.

Stress, ansia e burnout

 "L'Europa ha guidato il mondo nella protezione della sicurezza fisica. Ora deve fare lo stesso per la salute mentale", sottolinea la segretaria generale della Ces, l'irlandese Esther Lynch, ricordando che il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente: intelligenza artificiale, digitalizzazione, piattaforme online e transizione verde stanno "rimodellando" le regole, portando anche "nuovi pericoli" come stress, isolamento, ansia, burnout.

Confini labili tra lavorto e vita privata

 "L'enorme aumento del telelavoro e della digitalizzazione a seguito del Covid-19 ha ulteriormente sfumato i confini tra lavoro e vita privata, portando a orari più lunghi e a una cultura di reperibilità continua che ha avuto un impatto grave sulla salute dei lavoratori", aggiunge il segretario confederale della Ces, l'italiano Giulio Romani. "Se oltre 10 mila persone all'anno morissero sul lavoro a causa di rischi fisici, la Commissione adotterebbe giustamente misure urgenti. Ora servono per questa strage silenziosa".

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