Gli abitanti del cantone omonimo hanno votato sì al referendum avanzato dai sindacati locali e dai partiti di sinistra: nel 2011 e nel 2014 la proposta era stata respinta ma il Covid ha cambiato la situazione
6 - Ginevra, la seconda città più popolata della Svizzera © ansa
Dal 17 ottobre tutti i lavoratori del Cantone di Ginevra percepiranno un salario minimo di 3.800 euro, poco meno di 21 euro e mezzo all'ora: lo stipendio base più alto al mondo. Non si tratta però di un regalo di un governo generoso: Ginevra, infatti, è la terza città più costosa al mondo ma col Coronavirus la situazione economica della città è peggiorata drasticamente e le file di persone davanti ai banchi alimentari si sono ingrossate. Quel tetto minimo è necessario per non scivolare sotto la soglia di povertà.
Grave crisi - Alla terza volta i 500mila elettori del Cantone hanno fatto passare la proposta - sostenuta da sindacati e partiti di sinistra - con una percentuale netta: il 58,7%. I due tentativi precedenti - risalenti al 2011 e al 2014 - non erano andati a buon fine. Il Coronavirus ha cambiato le carte in tavola per una città che vive di turismo e di affari. Michel Charrat, presidente del Gruppo transfrontaliero europeo, un ente indipendente che tutela gli interessi di chi vive tra Francia e Svizzera, calcola che la misura gioverà a 30mila lavoratori poco retribuiti, due terzi dei quali donne.
I veri vincitori - Se per i ginevrini più in difficoltà questo aumento rappresenta un sostegno fondamentale per andare avanti, chi farà un vero salto di qualità nel tenore di vita sono i lavoratori transfrontalieri che vivono nella vicina Francia. Qui il costo della vita è molto più basso, tanto che la paga oraria minima equivale a meno della metà di quella svizzera. Chi abita in Francia ma lavora a Ginevra avrà la fortuna di guadagnare 3500 euro circa al mese.