La donna, una 46enne originaria della Calabria e per anni residente nel Veronese, è stata aggredita da un 22enne svizzero affetto da turbe psichiche
Teresa Scavelli, 46 anni, governante e baby sitter italiana, è stata uccisa mentre tentava di difendere la bambina che le era stata affidata e un’altra donna che in quel momento si trovava in casa a San Gallo, nella svizzera tedesca. L'omicida ha fatto irruzione nella casa, aggredendo brutalmente la baby sitter e la proprietaria dell'appartamento. Il killer è stato sorpreso e ucciso dagli agenti mentre ancora colpiva la vittima.
La Scavelli era originaria della Calabria ma per anni aveva vissuto nel Veronese, a Palù prima e a Oppeano poi. Quattro anni fa aveva deciso di trasferirsi in Svizzera, dove aveva alcuni parenti, per lavorare come baby sitter.
Il fatto è avvenuto il 2 di settembre ma è stato reso noto solo nelle ultime ore. L'uomo, un 22enne svizzero probabilmente affetto da patologie mentali, si è introdotto in casa all'ora di pranzo, trovando oltre a Teresa, anche la proprietaria dell'appartamento e la figlia. La Scavelli avrebbe tentato di difendere la bambina ma l'aggressore si è accanito su di lei colpendola ripetutamente alla testa.
Quando la polizia, avvertita dalla proprietaria di casa, è arrivata, ha trovato l'uomo che ancora colpiva la Scavelli, che era ancora viva. Nonostante gli agenti gli avessero intimato di fermarsi lui ha continuato e i poliziotti sono stati costretti a sparare, uccidendolo sul colpo. Il trauma cranico della povera donna era a quel punto gravissimo ed è morta poche ore dopo essere stata portata in ospedale.