Durante le esercitazioni di lunedì con cui Pechino ha voluto inviare un "severo avvertimento" alla leadership di Taipei per "atti separatisti delle forze indipendentiste".
Taiwan ha rilevato un record di 153 aerei militari cinesi attivi intorno all'isola, a conclusione della giornata delle "Joint Sword 2024/B2, le esercitazioni di lunedì con cui Pechino ha voluto inviare un "severo avvertimento" alla leadership di Taipei per "atti separatisti delle forze indipendentiste". Gli aerei sono stati avvistati nelle 24 ore fino alle 6 locali (mezzanotte in Italia), ha riferito il ministero della Difesa in una nota, segnando il numero più alto di sempre per un singolo giorno. Pechino ha schierato aerei da combattimento, droni, navi da guerra e unità della guardia costiera per circondare la provincia ribelle.
Nel suo aggiornamento quotidiano sulle operazioni dell'Esercito popolare di liberazione cinese, il ministero della Difesa ha descritto nel dettaglio l'impennata di attività degli aerei da guerra del Dragone attorno all'isola durante le manovre militari di lunedì, motivate in via ufficiale come una risposta al discorso della Festa nazionale del 10 ottobre tenuto dal presidente taiwanese William Lai, duramente criticato Pechino.
I 153 aerei mobilitati hanno aggiornato la cifra diffusa lunedì sera di 125 unità, che il ministero aveva precisato già essere un record per un singolo giorno. Di quegli aerei, 28 hanno attraversato la sensibile linea mediana dello Stretto di Taiwan, secondo la mappa pubblicata dal ministero, in merito alla demarcazione non ufficiale che in passato è servita a evitare fraintendimenti, malgrado la Cina non l'abbia mai riconosciuta. Altre aree di attività hanno incluso la costa di sud-est di Taiwan, sede di una grande base aerea, e di sud-ovest nella parte superiore del mar Cinese meridionale, dove si trovano le isole Pratas nel controllo di Taipei. Sono state avvistate anche 14 navi da guerra della Marina cinese (in calo dalla stima di 17 diffusa ieri) e 12 "navi ufficiali", costruite dalle unità della guardia costiera e da altre imbarcazioni militari.
Parlando con i media a Taipei, il premier Cho Jung-tai ha osservato che le manovre militari cinesi non erano solo una questione di Taiwan: "Qualsiasi esercitazione senza preavviso causerebbe gravi disturbi alla pace e alla stabilità nell'intera regione. Le esercitazioni della Cina non solo influenzano il vicinato di Taiwan, ma hanno riflessi anche sull'intero diritto di navigazione internazionale e sullo spazio aereo e marittimo, attirando così l'attenzione di altri Paesi".
Il governo di Taiwan respinge le rivendicazioni sulla sovranità di Pechino, secondo cui l'isola è parte "inalienabile" e "sacra" del suo territorio destinata alla riunificazione anche con la forza, affermando che solo la popolazione dell'isola può decidere il proprio futuro.
Il governo di Tokyo ha espresso "preoccupazione" per le esercitazioni cinesi svoltesi attorno all'isola di Taiwan, aggiungendo che il Giappone ha fatto decollare gli aerei da combattimento lungo l'isola di Yonaguni, situata a poco più di 220 chilometri a est di Taiwan. Lo ha dichiarato il vice capo di Gabinetto, Kazuhiro Aoki.
Già lunedì, durante le esercitazioni militari cinesi su larga scala intorno all'isola, il premier del Giappone, Shigeru Ishiba, aveva affermato che il Paese si preparerà ad affrontare "qualsiasi sviluppo" della situazione intorno a Taiwan. "La pace e la sicurezza all'interno e attorno allo Stretto di Formosa sono una questione estremamente importante per la regione. Il Giappone monitorerà attentamente l'evoluzione", ha aggiunto Ishiba dopo una riunione del Consiglio dei ministri. "Osserveremo le esercitazioni cinesi con grande interesse", ha detto il ministro della Difesa, Gen. Nakatani, spiegando che c'è la possibilità che i missili volino nelle acque vicine al Giappone. Le Forze di autodifesa prenderanno ogni precauzione per raccogliere informazioni e monitorare la situazione, ha sottolineato.