DAL GIAPPONE

Tajani: "Raggiungeremo una spesa del 2% del Pil per la Difesa, è l'impegno preso con la Nato"

Il ministro Crosetto auspica "un'accelerazione" per dare all'Italia una protezione adeguata nei prossimi anni

14 Apr 2025 - 08:46
 © Ansa

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Per il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani destinare il 2% del Pil alla Difesa "significa rispettare un impegno che abbiamo preso con la Nato e quindi raggiungeremo l'obiettivo che c'era stato detto". Lo ha detto conversando con i giornalisti a bordo della fregata Marceglia a Osaka, in Giappone. "Poi, naturalmente, in una situazione mondiale complicata, l'Europa vuole rinforzare il pilastro dell'Unione all'interno della Nato. C'è un pilastro americano che è molto forte e noi abbiamo il dovere di rinforzare il pilastro europeo, ha sottolineato Tajani, precisando che "le spese per la sicurezza non sono spese per comprare bombe e cannoni, sono spese per le infrastrutture, sono spese per i trasporti, sono spese per garantire ogni nostro cittadino". 

Sul tema gli fa eco il collega Guido Corsetto che in un'intervista al quotidiano "La Stampa" precisa: "Non è più un punto di arrivo da tempo, ma solo di partenza. Ma questo è solo un target economico. Il mio impegno irrinunciabile è garantire la difesa di questo Paese, indipendentemente da quel che accade". Per il ministro competente in materia, "al momento non abbiamo né risorse né scorte né investimenti per garantire la difesa dell'Italia nei prossimi anni come dovremmo. E quindi serve un'accelerazione". E spiega: "Servirebbe un investimento molto superiore a quello che facciamo, ma occorre anche un intervento di tipo normativo".

Sull'organizzazione militare, ricorda il rapporto privilegiato" con gli Usa. "Noi siamo il primo Paese al mondo in grado di produrre F35, oltre gli Stati Uniti, e l'unico nel quale verranno formati piloti perché gli Usa non ce la fanno da soli.Quel programma è la dimostrazione che puoi comprare da loro ma hai ritorni economici e industriali superiori a quello che hai speso". Non esprime alcun giudizio sul presidente Donald Trump visto che è ancora "presto" anche se si può già dire "che non è il trumpismo di dieci anni fa". 

Quanto al ruolo dell'Europa nei negoziati per l'Ucraina dice: "Sarebbe giusto che sedesse al tavolo, visto che si parlerà di scelte che incideranno anche sul suo futuro. Ma per farlo occorre l'aiuto americano".

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