Le tracce di Vallisa sono state perse sabato 5 luglio: era insieme ad altri due colleghi stranieri, anche loro sono irreperibili. Il tecnico italiano si trovava a nord-ovest del Paese, a Zuwara, città nota per il traffico illegale di immigrati
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Marco Vallisa, il tecnico italiano scomparso sabato in Libia con due colleghi stranieri, è stato rapito. Lo ha confermato la Farnesina, interpellata sull'ipotesi del sequestro. Dell'uomo, originario di Cadeo, in provincia di Piacenza, si sono perse le tracce a Zuwara, nell'ovest della Libia, città nota per il traffico illegale di immigrati e dalle cui coste tentano di emigrare migliaia di clandestini verso l'Europa.
Il fratello di Vallisa: "Non era preoccupato" - "L'ultima volta che abbiamo sentito Marco è stato venerdì: aveva la stessa voce di sempre, non era preoccupato e non aveva timori, anche perché la zona in cui lavora è sempre stata tranquilla, lontana dalle tensioni, e non ha mai avuto problemi di sicurezza". Lo ha detto al sito Piacenza24.eu Corrado Vallisa, il fratello del tecnico rapito in Libia. "Poi - ha aggiunto - sabato siamo stati contattati dalla Farnesina, che ci ha comunicato che Marco era irreperibile: a quel punto abbiamo cominciato a chiamarlo sul cellulare, ma all'inizio non rispondeva, poi il cellulare si è spento. Ora non sappiamo più nulla di lui. Aspettiamo che chi ha rapito Marco e i suoi colleghi chieda il riscatto, non so se vorranno armi o soldi, non lo so. Io sono convinto che l'abbiano sequestrato, ma allo stesso tempo ho fiducia, sì, sono fiducioso".