Londra punta il dito contro il Cremlino per le "videocall" ricevute da figure chiave del governo di Boris Johnson da da parte di un sosia del premier ucraino: avevano lo scopo "sottrarre informazioni" utili per il conflitto in corso
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Il ministri britannici della Difesa e degli Interni, rispettivamente Ben Wallace e Priti Patel, sarebbero stati presi di mira da presunti "impostori russi" che avrebbero organizzato video chiamate con un sosia del primo ministro ucraino, Denys Smihal, allo scopo di "sottrarre informazioni" utili per il conflitto in corso nel Paese dell'est Europa e "causare imbarazzo".
L'inganno - La chiamata era stata programmata attraverso una richiesta a un dipartimento governativo tramite un'e-mail, probabilmente falsa, a nome di un collaboratore dell'ambasciata ucraina. Ma il ministro Wallace, come riferisce il quotidiano Daily Telegraph, si sarebbe intrattenuto per diversi minuti parlando di argomenti cruciali con chi l'aveva contattato prima di rendersi conto che dall'altra parte non c'era Smihal ma qualcuno che gli somigliava molto e tentava di imitarlo.
Nove minuti di conversazione - L'impostore avrebbe fatto al ministro britannico diverse domande riguardanti la possibile rinuncia di Kiev ad aderire alla Nato, la possibilità che l'Ucraina possa entrare in possesso di armi nucleari e perfino i potenziali schieramenti di navi da guerra britanniche nel Mar Nero.
"Sporchi trucchi" di Mosca - Wallace accusa il Cremlino di usare "sporchi trucchi" per estorcere informazioni, pur precisando di aver fornito risposte vaghe e non compromettenti ma teme che la chiamata possa comunque venir usata dalla propaganda russa e anche per questo è stata avviata una inchiesta. Patel invece ha descritto la video chiamata beffa come un "patetico tentativo in tempi così difficili di dividerci", ma nel suo caso non si sa quanto esattamente sia durata la conversazione.
"La sicurezza nazionale non è stata compromessa" - Il viceministro della Difesa, James Heappey, in un'intervista a Bbc Radio tranquillizza il popolo inglese sminuendo la portata dell'accaduto. Ha però sottolineato che il suo superiore, quindi Wallace, è "molto seccato" per quello che non sarebbe dovuto accadere. Resta da comprendere esattamente se quanto è stato detto nelle conversazioni dai due ministri non avrà nessuna conseguenza.
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