CASO INTERNAZIONALE

Tennis, l'Associazione delle giocatrici minaccia di lasciare tutte le attività in Cina: "Chiarisca sulla scomparsa di Peng Shuai"

Il presidente della Wta Steve Simon, parlando alla Cnn, si è detto disposto ad arrivare alle estreme conseguenze: "Le accuse di stupro sono più importanti degli affari"

19 Nov 2021 - 12:15
 © AP

© AP

Steve Simon, numero uno della Wta, l'associazione delle giocatrici professioniste a livello mondiale, ha affermato di essere pronto "a ritirare le attività in Cina" se non sarà chiarita la vicenda della sparizione della tennista Peng Shuai. "Le accuse di stupro sono più importanti degli affari" ha spiegato. La tennista aveva accusato sui social a inizio novembre l'ex vicepremier Zhang Gaoli di averla costretta a una relazione sessuale tre anni fa.

Wta: "Le donne vanno rispettate e non censurate" - Simon, che si è spinto oltre rispetto alla richiesta di un'indagine indipendente per far luce sul caso, ha spiegato alla Cnn che la Wta ha in programma dieci eventi in Cina per il 2022 per un valore di decine di milioni di dollari, ma che era disposto a ritirarli. "Siamo a un bivio nel nostro rapporto con la Cina e la nostra attività laggiù", ha osservato, aggiungendo che la Wta deve chiedere giustizia e non può scendere a compromessi: "Le donne devono essere rispettate e non censurate".

Direttore media Cina: "Non credo a ritorsioni sulla tennista" - Nel dibattito è intervenuto il direttore del Global Times Hu Xijin, che su  Twitter ha scritto di non credere che la star del tennis cinese sia stata vittima di ritorsioni: Xijin è il primo giornalista del Paese a pronunciarsi esplicitamente sulla vicenda.                      

Grande sviluppo dei tornei femminili in Cina - La Cina è stata al centro dell'aggressiva espansione dell'associazione del tennis professionistico femminile nell'ultimo decennio, ospitando nove tornei nella stagione 2019, l'ultima prima dell'interruzione della pandemia di Covid, con un montepremi totale di 30,4 milioni di dollari. Allo stesso tempo, la Cina è sotto pressione su una serie di questioni relative ai diritti umani, nel mezzo delle crescenti richieste di boicottaggio delle Olimpiadi invernali di Pechino 2022. La posizione della Wta su Peng, se dovesse essere confermata, andrebbe molto oltre rispetto ad altre organizzazioni sportive che hanno lottato per bilanciare le richieste di tifosi e giocatori di opporsi alle violazioni dei diritti umani con la loro dipendenza dal mercato cinese.

Le accuse di Peng online il 2 novembre - Peng ha postato il 2 novembre sul suo account Weibo, il Twitter in mandarino, il post con le accuse, oscurato in pochissimo tempo. Da allora, la star cinese, ex numero uno del ranking mondiale per il doppio grazie alle vittorie di Wimbledon e Parigi, non ha più comunicato col mondo esterno né si è presentata in pubblico, mentre Zhang Gaoli, componente del Comitato permanete del Politburo del Pcc dal 2013 al 2018, non ha mai reagito alle accuse.

Mercoledì, il canale in lingua inglese Cgtn, parte della statale Cctv, ha svelato uno screenshot di un'email attribuita a Peng che sarebbe stata mandata alla Wta. Alla Cnn, Simon ha ribadito i suoi dubbi sull'autenticità del messaggio in cui la campionessa definisce "false" le sue accuse contro Zhang. "Non credo affatto sia la verità", ha rincarato, descrivendo l'email come una "messa in scena. Se è stata costretta a scriverla, se qualcuno l'ha scritta per lei, non lo sappiamo, ma finché non le parleremo di persona non saremo rassicurati", ha concluso Simon.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri