Poroshenko convoca una riunione di emergenza del governo. Ma il Cremlino contro accusa: "Hanno sconfinato". Bruciata bandiera russa davanti al consolato di Mosca
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Altissima tensione, degenerata in scontro navale, tra Ucraina e Russia nel Mar Nero, al largo della Crimea. E' stata la Russia a denunciare uno sconfinamento delle navi ucraine nel Mar Nero. Da Kiev la contro accusa che parla di speronamenti e colpi d'arma da fuoco con due marinai ucraini rimasti feriti. Il presidente Poroshenko ha convocato una riunione d'emergenza del governo. Assaltata l'ambasciata russa a Kiev, chiesta la legge marziale.
Torna quindi a fare scintille il rapporto tra l'Ucraina e la Russia. Kiev, in particolare, ha denunciato che le navi da guerra russe hanno fatto fuoco su due imbarcazioni della propria Marina, al culmine di un escalation che si è consumata intorno allo stretto di Kerch, che divide la penisola contesa dal territorio continentale della Federazione russa.
Poroshenko convoca summit d'emergenza - A Kiev è scattato subito l'allarme, ed il presidente Petro Poroshenko ha convocato una riunione d'emergenza con i più altri gradi militari. L'atmosfera resta incandescente, anche perché la Russia ha bloccato lo stretto di Kerch, unico passaggio di mare fra Mar Nero e Mare d'Azov, dove è stato di recente completato il ponte, un potente simbolo che accompagna l'annessione russa della Crimea, contro la quale l'Ue e gli Stati Uniti hanno attivato diverse ondate di sanzioni contro Mosca. L'Ucraina, però, ha ancora delle cittadine che si affacciano sul Mare d'Azov, come Mariupol. Quindi la chiusura dello stretto, soprattutto se sarà a lungo termine, potrebbe costituire un pesante danno per il traffico civile, con ricadute sulla sua economia.
Lavrov: "Dall'Ue sostegno cieco all'Ucraina, Occidente intervenga" - Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, definisce l'incidente avvenuto nello Stretto di Kerch una "chiara provocazione" da parte di Kiev e accusa l'Ue di fornire un "sostegno cieco" all'Ucraina. "Invitiamo gli sponsor occidentali a far calmare coloro che stanno provando a guadagnare punti politici da questa isteria militare", spiega Lavrov suggerendo che l'incidente possa essere stato pianificato in vista delle presidenziali in Ucraina del 2019.
A Kharkiv bruciata bandiera russa davanti a consolato di Mosca - Manifestanti hanno bruciato una bandiera russa e hanno lanciato dei fumogeni davanti al consolato russo a Kharkiv, in Ucraina orientale, in segno di protesta. Secondo l'agenzia Unian, i manifestanti chiedono che Kiev tagli i rapporti diplomatici con la Russia e nazionalizzi le società di Mosca in terra ucraina. Chiedono inoltre che l'Ucraina si ritiri dall'accordo del 2003 che consente sia ai battelli ucraini sia a quelli russi di navigare liberamente nel Mare d'Azov.
Assaltata ambasciata russa, chiesta legge marziale - Il governo ha deliberato di chiedere al Parlamento di dichiarare la legge marziale, dopo l'incidente sullo stretto di Kerch. Proteste e scontri sono scoppiati durante la notte a Kiev: centinaia di manifestanti - rilevano i media internazionali, fra cui Bbc - si sono riuniti sotto l'ambasciata russa e hanno dato fuoco ad auto, fra cui un veicolo diplomatico.
Lo scambio di accuse - Tutto è iniziato quando la guardia costiera russa ha affermato che tre navi ucraine avevano attraversato senza autorizzazione acque russe. Dal fronte opposto, Kiev ha accusato le unità di Mosca di aver deliberatamente speronato una sua imbarcazione, un rimorchiatore, che trainava due mezzi militari ucraini verso Mariupol, nel Mare d'Azov. "Imbarcazioni della guardia costiera russa hanno compiuto azioni apertamente ostili contro le navi della marina ucraina", ha dichiarato Kiev, aggiungendo che Mosca era stata informata in anticipo del passaggio e che lo speronamento ha danneggiato il rimorchiatore.
Il servizio d'intelligence russo, l'Fsb, invece, ha accusato la marina ucraina di aver violato le acque territoriali di Mosca in una "provocazione" contro la Russia. "Il loro fine è chiaro: vogliono creare una occasione di scontro nella regione". E non ha fatto menzione di speronamenti. Secondo gli ucraini, i russi si sono spinti ancora oltre nella contesa in mare. La Marina ha diffuso una nota accusandoli di aver fatto fuoco su due imbarcazioni, danneggiandole e ferendo due membri dell'equipaggio. E di averle poi poste sotto sequestro.
Appello dell'Onu a Mosca: "Ripristini libertà di transito nello stretto di Kerch" - Gli inviati del Consiglio di sicurezza dell'Onu nell'Unione europea hanno lanciato un appello alla Russia a "ripristinare la libertà di transito" nello stretto di Kerch, dove Mosca ha sequestrato tre navi ucraine. I diplomatici di Francia, Regno Unito, Svezia, Polonia e Olanda hanno emesso un comunicato in cui esprimono "preoccupazione per la recente escalation nel mar di Azov e nello Stretto di Kerch", e hanno esortato la Russia a rilasciare i soldati ucraini arrestati e a restituire le navi catturate.
L'ambasciatrice Usa all'Onu: "Mosca cessi subito la sua condotta illegale" - "In nome della pace e della sicurezza internazionali, la Russia deve immediatamente cessare la sua condotta illegale e rispettare i diritti e la libertà di navigazione di tutti gli stati", ha affermato l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. "Questo non è il modo di agire di una nazione civile e rispettosa della legge. Impedire il transito legale delle navi ucraine attraverso lo stretto di Kerch è una violazione del diritto internazionale", ha sottolineato.
Convocata riunione del Consiglio di Sicurezza Onu - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha convocato una riunione di urgenza sull'escalation militare avvenuta tra Ucraina e Russia. La riunione è stata chiesta sia dalla Russia sia dall'Ucraina. Kiev ha denunciato un "folle atto della Russia contro l'Ucraina", garantendo che lo stesso "attacco è stato premeditato". Mosca ha invece confermato il fermo e "l'utilizzo di armi", accusando le navi ucraine "di effettuare azioni illegali nelle acque territoriali russe".