Dopo anni di militarizzazione crescente, il paese scandinavo ha compiuto la più importante operazione militare sull'isola dalla dissoluzione dell'Unione Sovietica
Esercito svedese
La scorsa settimana la Svezia ha mobilitato carri armati e caccia per presidiare l'isola di Gotland, territorio strategico nel cuore del Mal Baltico, di fronte alle tre Repubbliche baltiche e all'exclave russa di Kaliningrad. Il motivo è semplice: l'aggressività russa, dall'annessione della Crimea nel 2014 alle minacce di intervento in Bielorussia dopo le rivolte di piazza contro il leader Lukashenko.
Corsi e ricorsi storici, scriveva Giambattista Vico. Trent'anni dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica si ritorna a tensioni e livelli di allerta che sembravano ormai superati, con l'isola di Gotland come loro epicentro. Il Mar Baltico è stato infatti teatro di scontri frequenti tra la marina svedese e i sottomarini sovietici negli anni Ottanta del secolo scorso, in piena Guerra fredda. Storicamente la Svezia è un paese neutrale e non allineato.
E tale è rimasto anche dopo il crollo del Muro, visto che non è mai entrato nella Nato. Ciononostante è sempre stato più vicino al blocco occidentale che a quello sovietico. Scomparsa la minaccia russa, il paese scandinavo nel 2005 ha deciso di sciogliere il contingente militare a Gotland, ritenendolo uno spreco di risorse di fronte a una situazione ormai normalizzatasi.
Ma dalle vicende ucraine in poi è cambiato tutto. E nelle ultime settimane si è aggiunta la crisi in Bielorussia, con le truppe russe pronte a intervenire - per stessa ammissione del presidente Vladimir Putin - se la situazione dovesse degenerare.
Negli ultimi anni "abbiamo assistito a un peggioramento della situazione della sicurezza nella regione del Mar Baltico", ha dichiarato a Politico Mattias Ardin, a capo delle forze armate di Gotland ricostituite nel 2015, dopo una smobilitazione durata 10 anni. L'isola - crocevia tra San Pietroburgo, le capitali del Nord e del Baltico e il Mare del Nord - è indispensabile per chiunque voglia controllare le rotte del Mar Baltico.
Nei giorni successivi, ai carri armati e ai jet si sono aggiunte truppe sbarcate sull'isola, le cui strade sono state pattugliate dai soldati di stanza a Gotland. Secondo molti esperti, è stata la più importante operazione militare dalla fine della Guerra fredda.
La dimostrazione arriva dopo anni di militarizzazione crescente della Svezia. Da tre anni è stato reintrodotto il servizio militare e nel gennaio del 2018 una commissione che assiste il governo nella politica di sicurezza ha fatto distribuire alla popolazione degli opuscoli su come comportarsi in caso di guerra. Infine, le spese per la difesa arriveranno a quasi due miliardi e mezzo di euro tra il 2021 e il 2025.
Un impiego di risorse mai visto. Per un vicino troppo ingombrante: la Russia.