LA SCHEDA

Birmania, perché il terremoto è stato così devastante anche oltre confine: cosa sappiamo

La regione birmana e del Sud-Est Asiatico ha una storia di terremoti distruttivi ed edilizia poco preparata ad assorbire le scosse. L'ultimo sisma, poi, si è sviluppato molto vicino alla superficie terrestre

28 Mar 2025 - 13:33

Il terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito la Birmania centrale, a una profondità di soli 10 chilometri, ha esteso i suoi effetti devastanti a tutto il Sud-Est Asiatico. Oltre ai gravi danni e alle vittime registrate in terra birmana, il sisma ha causato infatti il crollo di edifici anche a Bangkok, in Thailandia, a circa 900 chilometri di distanza, e ha investito anche Cina, India, Laos e Bangladesh. Ma cosa ha reso queste ultime scosse così distruttive? Dai fattori naturali a quelli umani, ecco una panoramica su altri terremoti storici che hanno segnato questa zona di mondo particolarmente a rischio.

Una regione ad alto rischio sismico

 La Birmania si trova in una delle aree più sismiche del pianeta, proprio dove enormi pezzi della crosta terrestre, chiamati placche, si sfregano tra loro. La faglia di Sagaing, una lunga crepa che attraversa Myanmar da nord a sud per oltre 1.200 chilometri, è il punto critico di questo sistema. Qui la placca indiana e la microplacca della Birmania si spostano lentamente l'una accanto all'altra, muovendosi di circa due centimetri all'anno. Col tempo, questa pressione si accumula come in una molla. Quando si rompe, come è successo il 28 marzo 2025, l'energia liberata scuote l'intera faglia. Gli scienziati avevano previsto che un fenomeno del genere sarebbe potuto accadere a breve: era da un po' infatti che la "molla" non si "scaricava" con un terremoto forte. Il che ha reso le ultime scosse particolarmente violente.

Un terremoto forte e vicino alla superficie terrestre

 Il terremoto che ha investito Birmania e Sud-Est Asiatico ha dunque sprigionato un'energia pazzesca, come un'esplosione sotterranea che ha fatto tremare la terra per centinaia di chilometri. Essendo successo a soli 10 chilometri sotto la superficie terrestre, le vibrazioni si sono propagate al suolo con tutta la loro forza. Se il sisma fosse stato più profondo, parte dell'energia si sarebbe dispersa lungo il cammino. Inoltre la faglia si è mossa di lato, generando un fenomeno che fa oscillare il terreno in modo brusco e difficile da sopportare per case ed edifici.

Terremoto in Birmania, le immagini di case ed edifici distrutti

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Case ed edifici non pronti a un terremoto così potente

 In Birmania città come Mandalay e Naypyidaw hanno visto crollare palazzi, ponti e persino una moschea, con vittime e feriti. Molte costruzioni sono fatte di mattoni o legno, senza rinforzi per resistere a terremoti così forti. La rapida crescita delle città negli ultimi anni è stata ottenuta con un'edilizia frettolosa, con edifici costruiti senza curare troppo i principi antisismici. Anche nella capitale thailandese Bangkok si è assistito a condotte simili, e infatti un grattacielo in costruzione è crollato uccidendo due persone e intrappolando decine di lavoratori.

Terremoto in Birmania, la scossa solleva le strade nella capitale Naypyidaw

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Perché il terremoto ha causato danni e vittime anche in Thailandia?

 La domanda quindi diventa: perché il terremoto birmano ha devastato anche aree a quasi mille chilometri di distanza dall'epicentro? Il terreno morbido vicino al fiume Chao Phraya ha fatto da "amplificatore", rendendo i bradisismi più forti e prolungati. Gli edifici alti, soprattutto se non ultimati, oscillano di più e possono cedere facilmente.

Terremoti del passato: una storia di disastri

  Non è la prima volta che l'area della Birmania e del Sud-Est Asiatico viene sconvolta da forti terremoti. La faglia di Sagaing e le aree vicine hanno una lunga storia di scosse distruttive. Nel 1839 un sisma devastò la città di Amarapura, allora capitale della Birmania, uccidendo centinaia di persone e distruggendo edifici storici. Nel 2004 un terribile tsunami nell'Oceano Indiano, scatenato da un sisma di magnitudo 9.1 al largo di Sumatra, colpì anche la Thailandia provocando la morte di migliaia di persone. Più di recente, nel 2012, un terremoto di magnitudo 6.8 vicino a Mandalay causò 26 vittime e danni a templi e case. Questi eventi mostrano che il Sud-Est Asiatico è una zona a rischio sismico costante, dove la terra trema spesso e con forza.

Cosa possiamo imparare dall'ultimo terremoto in Birmania

 Il terremoto della Birmania del 28 marzo 2025 si è trasformato in disastro perché è successo in una regione fragile, per mano di una scossa potente e vicina alla superficie che ha investito città e villaggi sostanzialmente impreparati ad assorbire le scosse. La natura non si ferma: la faglia di Sagaing continuerà a muoversi, altri terremoti colpiranno quest'angolo di mondo. Ciò che si può fare, anche se può suonare banale e scontato, è costruire case e palazzi più sicuri, usare regole antisismiche serie e insegnare alla popolazione come reagire in breve tempo e senza panico.

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