La Farnesina: al momento 40 connazionali risultano irreperibili
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Tra le oltre 4.300 vittime del terremoto che sabato ha sconvolto il Nepal ci sono anche quattro italiani. Una frana nella Rolwaling Valley non ha lasciato scampo a Renzo Benedetti e Marco Pojer. I loro corpi sono già stati recuperati. Morti anche Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, due dei 4 speleologi dispersi nel villaggio di Lantang. Salvi invece gli altri due. Apprensione per 40 italiani, al momento irreperibili.
In queste ore cresce l'apprensione per la sorte dei 40 italiani. Da Pechino il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha annunciato che una squadra dell'Unità di crisi della Farnesina è arrivata a Kathmandu per continuare le ricerche degli italiani dispersi, in tandem con la Protezione civile. Nelle prossime ore, gli italiani rintracciati saranno fatti convergere a Kathmandu per essere rimpatriati grazie a un C130 dell'aeronautica militare.
Il fronte degli aiuti - Sul fronte degli aiuti intanto, un aereo della Cooperazione italiana è pronto a partire dalla base delle Nazioni Unite a Dubai per portare alla popolazione nepalese, in collaborazione con Pam, Unicef ed Oms, beni di soccorso e generi di prima necessità, tra i quali tende, coperte, serbatoi di acqua, un impianto di purificazione.
Travolti da una "pioggia di pietre e neve": così sono morti Benedetti e Pojer secondo la drammatica testimonianza dei loro compagni, Iolanda Mattevi e Attilio Dantone, che sono riusciti a scampare alla slavina nascondendosi dietro una roccia. Il gruppo si trovava su un sentiero a 3.500 metri d'altezza, il Langtang Trek, nei pressi di uno dei villaggi più devastati dal terremoto, per una viaggio che avevano sempre sognato. I cadaveri delle due vittime sono stati recuperati e i due escursionisti sopravvissuti si trovano ora a Kathmandu dopo aver passato tre giorni in un campo per sfollati a Langtang.
Ed è lì che hanno trovato la morte anche gli speleologi Piazza e Mancinelli. Le case del villaggio hanno resistito al terremoto ma poi "sono state inghiottite dalla valanga di neve, sassi e ghiaccio staccatasi dalla montagna", ha raccontato Giuseppe Antonini, lo speleologo marchigiano che si trovava con loro sopravvissuto assieme al genovese Giovanni Pizzorni. Antonini è riuscito a mettersi in contatto con la famiglia ed ha parlato anche con la compagna di Piazza, Luisa Zappini, in partenza per il Nepal.
Tanti gli europei in Nepal - Ma sono tante le famiglie in tutto Europa che dal sisma di sabato vivono ore di angoscia. Questa è la stagione delle scalate e del trekking e si stima che siano circa 300.000 i turisti stranieri che si trovavano in questi giorni in Nepal e sull'Everest. In Francia mancano all'appello ben 676 persone, in Spagna 117 e in Gran Bretagna almeno 90.
Bloccati sull'Everest - Mentre continua l'odissea degli alpinisti italiani bloccati da tre giorni sull'Everest. "Abbiamo visto la morte in faccia", ha raccontato lo scalatore Mario Vielmo, che con quattro compagni italiani è riuscito ha raggiungere la Piramide del Cnr a 5.050 metri di altezza.
Dall'Onu 15 milioni di dollari - Il capo degli affari umanitari dell'Onu, Valerie Amos, ha messo a diposizione 15 milioni di dollari attraverso l'UN Central Emergency Response Fund per permettere alle organizzazioni umanitarie internazionali di aumentare il proprio intervento in Nepal e portare immediata assistenza alle persone in stato di bisogno.
Dispersi 300 raccoglitori di funghi afrodisiaci - Da sabato, giorno del terremoto che ha sconvolto il Nepal, non si hanno più notizie di circa 300 raccoglitori nepalesi di Yarchagumba, un particolare fungo-larva che si dice abbia proprietà afrodisiache. I raccoglitori erano impegnati nella zona settentrionale del distretto himalayano di Dolakha.
Direttrice Unesco: enorme disastro - "Un disastro enorme". Così il direttore generale dell'Unesco, Irina Bokova, commenta le conseguenze del sisma in Nepal sul patrimonio artistico e culturale del paese. Un team di esperti valuterà l'entità dei danni e le possibilità di riparazioni e ricostruzione, ha aggiunto, dicendosi "straziata" nel vedere le immagini dei siti dopo il terremoto. Tre dei sette luoghi di culto nell'area di Kathmandu sono stati gravemente danneggiati, ha spiegato.