Turchia, l'incredibile salvataggio di due bambine a 60 ore dal sisma
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La storia di Elif commuove l'intero Paese. La sorella di 14 anni non ce l'ha fatta. Il bilancio è salito a oltre 90 vittime
Due bambine sono state estratte vive dalle macerie di due edifici crollati a Smirne nel forte terremoto che venerdì ha colpito Turchia e Grecia. Il ritrovamento è avvenuto circa 60 ore dopo la scossa. Le bambine di 14 e 3 anni sono state portate in ospedale. Solo la più piccola è però sopravvissuta. I morti a causa del sisma sono stati 93. Il sisma di magnitudo 6,6 ha avuto epicentro nel Mar Egeo.
Nessuno poteva immaginarselo e invece, quando ormai sembrava non esserci più speranza, dalle macerie della devastata Smirne è riemersa la piccola Elif Perincek: la bimba di soli tre anni è stata estratta viva. Un "miracolo" tra fiumi di lacrime nella Turchia che piange le oltre novanta vittime del tremendo sisma di venerdì scorso nel mar Egeo. "Pensavamo fosse morta. Volevo toglierle la polvere dalla faccia, ho avvicinato la mano e lei improvvisamente mi ha afferrato il pollice. E non l'ha più lasciato", racconta commosso Muammer Celik, il vigile del fuoco che l'ha estratta viva dai detriti 65 ore dopo il terremoto.
Non è sopravvissuta la sorella - Prima della piccola Elif, che pur da un letto d'ospedale è già tornata a colorare i suoi album, in tre giorni altre 105 persone erano state estratte vive dalle macerie. Tra queste, la 14enne Idil Sirin. Ma per la sua famiglia è stata una gioia spezzata dal tragico destino della sorella, che era con lei ma non ce l'ha fatta. E col passare del tempo, le speranza di trovare altri sopravvissuti si fanno sempre più fragili
Aumenta il bilancio delle vittime - A 80 ore dal terremoto - seguito da oltre 1.300 scosse d'assestamento, decine delle quali di magnitudo superiore a 4 - le vittime accertate sono 92, i feriti un migliaio: più di cento ancora ricoverati in ospedale, una decina in terapia intensiva. Un bilancio drammatico cui vanno aggiunti i due adolescenti morti venerdì sulla vicina isola greca di Samos. Circa cinquemila sono inoltre gli sfollati, accolti nelle 1.864 tende installate nella zona della protezione civile turca. Gli edifici in cui abitavano sono andati distrutti o risultano pericolanti dopo i controlli di stabilità.
La magistratura indaga sugli edifici crollati così facilmente - E mentre si cerca di superare l'emergenza, i magistrati vogliono vederci chiaro sulle eventuali responsabilità. Sotto accusa c'è l'edilizia selvaggia che, tra permessi facili e leggi violate, ha alimentato il boom di un settore trainante negli anni d'oro dell'economia per i governi di Recep Tayyip Erdogan. Diverse sono le inchieste partite in queste ore, con almeno 9 costruttori già fermati con l'accusa di aver violato le normative antisismiche nella costruzione degli edifici crollati o lesionati.
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