Un dodicenne estratto vivo dalle macerie muore in ambulanza. Sopravvissuti i genitori recuperati con lui sotto un edificio ad Antiochia
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A 14 giorni dal sisma, la Turchia ha deciso di interrompere le ricerche tranne che nelle due province più colpite, Kahramanmaras e Hatay. Lo ha annunciato l'agenzia governativa di soccorso (Afad). Ad Antiochia non ce l'ha fatta il bambino di 12 anni estratto vivo sabato mattina, ma in condizioni gravi, sotto le macerie. Là sotto era rimasto aggrappato alla vita per oltre 296 ore, ossia 12 giorni. Con lui c'erano i genitori, la madre Raqqa e il padre Samir Muhammed Accar. Gli adulti sono sopravvissuti e ancora ricoverati, il dodicenne non è arrivato vivo in ospedale.
Secondo i media turchi senza vita sotto le macerie Raqqa e Samir avrebbero perso anche un altro figlio.
I numeri confermano la catastrofe: il bilancio ha ormai superato le 45mila vittime. Il sisma Iha ucciso 40.689 persone solo in Turchia, secondo l'ultimo rapporto ufficiale diffuso domenica.
Le preghiere dei musulmani e l'intervento del Papa - Nelle moschee di tutto il mondo si è pregato per chi è scomparso a causa del terremoto: molti non hanno potuto ricevere i riti di sepoltura data l'enormità del terribile disastro. Mentre sono partiti anche gli aiuti del Vaticano dopo che papa Francesco ha incontrato il 16 febbraio scorso il nuovo ambasciatore turco presso la Santa Sede, Ufuk Uluta. Il Pontefice ha chiesto quali fossero le urgenze per la popolazione e ha raccomandato al Dicastero per il servizio della carità di provvedere "Un'ora dopo l'incontro con il Santo Padre - ha raccontato il cardinale Konrad Krajewski a Vatican News -, l'ambasciatore che mi ha spiegato di cosa avessero bisogno". La lista del diplomatico riguardava soprattutto cibo in scatola, ma anche pannolini e molto altro materiale che puo' resistere al tempo e anche al freddo. Il carico è già partito per Istanbul.