Poi, sulla Siria, il monito a Mosca: "E' tempo che dimostri di voler davvero porre fine alla guerra civile nel Paese"
I raid aerei americani contro l'Isis, compresi quelli in Libia, "sono i più precisi della storia". Lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama, rispondendo alle critiche sui possibili obiettivi civili colpiti nei bombardamenti. "Nonostante il declino dello Stato islamico in Siria e in Iraq - ha poi aggiunto - il Califfato ha ancora la capacità di ispirare attacchi, anche negli Stati Uniti. Continueremo a combatterli senza sosta".
L'Isis "sarà inevitabilmente sconfitto - ha assicurato Obama - ma la situazione è complessa e non può essere risolta solo con la forza militare. Anche i leader dello Stato islamico sanno che perderanno, sanno che perderanno Raqqa e Mossul". Poi ha ricordato che gli Stati Uniti stanno lavorando con "l'Iraq per aumentare le operazioni umanitarie in modo che l'Isis non possa attecchire". Quanto ai raid in Libia ha ribadito che sono in corso "su richiesta di Tripoli" e che gli Usa "appoggeranno sempre il governo locale nella lotta contro l'Isis".
Obama si è concentrato poi sulla Siria, chiedendo un intervento di Mosca: "E' tempo che la Russia dimostri di voler davvero porre fine alla guerra civile nel Paese". "È spregevole quanto sta accadendo in Siria. Gli Stati Uniti sono pronti a lavorare con Mosca per bloccare la violenza in Siria, ma Mosca non ha fatto i passi necessari per riacquistare la nostra fiducia".