Hamas, l'organizzazione palestinese che vuole cancellare Israele
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L'allarme arriva anche dall'Unione europea: "La minaccia terroristica è ancora elevata nell'Ue e potrebbe aumentare. Restiamo sempre vigili", ha detto la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson
A causa della guerra tra Hamas e Israele e i nuovi timori legati al terrorismo, 9 Paesi europei hanno notificato alla Commissione il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere con la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen. Oltre all'Italia con i confini sloveni, ci sono Austria, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Svezia e Francia, che hanno riattivato i controlli su alcuni loro confini. Roma, in particolare, vuole garantire una maggior sicurezza tra il Friulia Venezia-Giulia e la Slovenia.
Il premier Giorgia Meloni si è quindi assunta la "piena responsabilità" della decisione italiana. "Con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi - ha scritto sui social - abbiamo comunicato in sede europea la decisione del governo italiano di ripristinare i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia. La sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa si è resa necessaria per l'aggravarsi della situazione in Medio Oriente, l'aumento dei flussi migratori lungo la rotta balcanica e soprattutto per questioni di sicurezza nazionale, e me ne assumo la piena responsabilità".
La paura del terrorismo è tornata anche in Europa. "La minaccia terroristica è ancora elevata nell'Ue e potrebbe aumentare. Restiamo sempre vigili", ha detto la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, aggiungendo che "vediamo anche cambiamenti negli schemi d'azione, con più attacchi di lupi solitari". Johansson ha poi messo in guardia anche sul rischio di un aumento della "radicalizzazione" legato al conflitto israelo-palestinese.
L'allarme terrorismo da parte dell'Europa arriva nel momento di un complicato contesto internazionale, reso incandescente e delicato, oltre che dalla guerra in Ucraina, anche dal conflitto tra Israele e Hamas e dall'attentato di Bruxelles, dove l'assalitore tunisino Lassoued Abdeslam ha ucciso due persone al grido di "Allah Akbar".
E proprio considerando "l'evoluzione del contesto geopolitico" da Bruxelles arriva un altro monito nell'ambito della lotta al terrorismo: sospendere gli accordi di esenzione o facilitazione del visto con i Paesi terzi nel caso di minacce ibride. È questa, infatti, una delle principali proposte contenute nella riforma del meccanismo di sospensione dei visti presentata dalla Commissione europea. L'evoluzione del contesto geopolitico ha portato con sè nuove sfide" legate ai visti, indicando che la riforma è tesa a "rispondere in modo più rapido e deciso a queste sfide", che includono anche "l'aumento degli arrivi irregolari" di migranti "dovuto al mancato allineamento con la politica dei visti dell'Ue" e "la strumentalizzazione dei migranti". Questa maggiore attenzione è stata richiesta dopo che è emerso come l'attentatore di Bruxelles, Lassoued Abdeslam, fosse un richiedente asilo, sbarcato a Lampedusa nel 2011.
A Cosenza è stato espulso un 28enne gambiano, Ousmam Sillah, sbarcato in Italia nel 2016. Dalle indagini è emerso che il migrante aveva frequentato un campo dell'Isis in Libia ed era stato condannato dalla Corte di assise di Napoli a cinque anni di carcere per partecipazione all'organizzazione terroristica. Dal 2015 a oggi salgono così a 54 le persone espulse dal Paese.
Nel frattempo, a proposito di lotta al terrorismo, gli Stati Uniti hanno deciso di sanzionare 10 membri di Hamas. Lo ha comunicato il Tesoro americano, sottolineando che le sanzioni colpiscono anche coloro che partecipano al finanziamento del terrorismo e alle azioni del gruppo a Gaza, in Sudan, Turchia, Algeri e Qatar.
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