Strage in Texas, Joe e Jill Biden portano fiori al memoriale per le 21 vittime
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Il primo cittadino: "Non si può chiedere a un bambino o a un insegnante di tornare in quella scuola". Intanto il Senato approva la proposta di legge per una stretta sulle armi.
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La Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, dove il 24 maggio scorso un giovane ha ucciso due insegnanti e 19 alunni, verrà demolita. Lo ha annunciato il sindaco della città, Don McLaughlin, spiegando che "non si può chiedere a un bambino o a un insegnante di tornare in quella scuola". Il primo cittadino non ha precisato quando l'edificio verrà raso al suolo, ipotesi evocata anche dal presidente Joe Biden nella sua visita sul luogo della tragedia.
L'annuncio non fa altro che rinfocolare la polemica sui tempi di reazione delle forze dell'ordine. Il capo della polizia, Steven McCraw, ha criticato con forza la risposta degli agenti alla strage definendola "uno spregevole fallimento". Parlando davanti alla Commissione speciale del Senato, ad Austin, McCraw ha accusato le forze dell'ordine presenti sulla scena del massacro di aver "messo la vita degli agenti davanti a quella dei bambini", sottolineando che avevano le forze necessarie per intervenire e fermare il killer dopo pochi minuti. Dotati di fucili, rimasero fermi e attesero per quasi un'ora nel corridoio della scuola, aspettando "una chiave che non serviva" per aprire la porta della classe in cui si era barricato il killer Salvador Ramos.
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Sui tempi d'intervento sembra comunque non esserci certezza. Diversi agenti della polizia sarebbero giunti sul luogo prima di quanto reso noto finora. A rivelarlo è la sequenza temporale contenuta nei documenti rivelati dai media locali: stando ai filmati dall'interno della scuola, il killer è entrato da una porta sul retro alle 11.33, ha camminato verso un'aula e ha iniziato a sparare dei colpi prima di barricarsi dentro. Undici agenti sono entrati nella scuola tre minuti dopo e alle 11.52 è arrivato il primo scudo balistico.
Sullo sfondo dell'annuncio del sindaco resta il nodo delle armi troppo facilmente reperibili negli Stati Uniti. Qualcosa forse si muove: con 64 voti a favore e 34 contrari, il Senato ha approvato con un primo voto procedurale la proposta di legge di democratici e repubblicani per una stretta sulle armi. Gli autori dell'iniziativa sperano nell'approvazione definitiva entro sabato, per poi trasmettere il provvedimento alla Camera. Sarebbe la prima riforma importante dal 1994. Previsti un rafforzamento dei controlli sugli acquirenti di armi al di sotto dei 21 anni, fondi per la salute mentale e la sicurezza delle scuole, incentivi per gli Stati che adottato specifiche leggi che consentono di togliere le armi alle persone segnalate come pericolose per se' o per gli altri. Armi vietate anche per i partner coinvolti in abusi domestici.