Respirano, sono coscienti e non presentano sintomi di stress. Rimarranno però in quarantena almeno una settimana per evitare complicazioni. Uno di loro ha lievi sintomi di polmonite
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Stanno tutti bene i 12 ragazzi thailandesi estratti dalla grotta Tham Luang. Al loro arrivo in ospedale erano infatti coscienti e in grado di parlare, hanno detto i medici che li hanno in cura, sottolineando come in media i baby calciatori abbiano perso, nel corso della loro odissea, circa due chili a testa. Il loro allenatore, anch'egli in buone condizioni dopo due settimane di incubo, ora rischia il processo.
Il coach potrebbe essere incriminato per aver accompagnato i ragazzini nella grotta.
Intanto, a tutti e 13 i protagonisti di questa disavventura a lieto fine servirà comunque almeno una settimana di isolamento come precauzione contro possibili complicazioni, hanno confermato i medici dell'ospedale Prachanukroh di Chiang Rai, dove i "Cinghiali" sono ricoverati.
I baby calciatori estratti dalla grotta tra domenica e lunedì sono già in graduale ripresa, mentro uno dei ragazzi tornati in superficie martedì presenta lievi sintomi di polmonite. Tutti quanti hanno un tasso di globuli bianchi più alto della norma e questo segnala probabili infezioni. Tutti e 12, oltre all'allenatore, appaiono sereni e non presentano sintomi di stress particolare.
L'idrovora ha ceduto poco dopo l'ultimo salvataggio - La missione ha rischiato di trasformarsi in tragedia poco dopo l'ultimo salvataggio, quando, in seguito all'improvviso cedimento della principale pompa di estrazione dell'acqua, la grotta si è rapidamente allagata. Nel giro di brevissimo tempo è stata invasa dall'acqua l'area circostante alla "terza caverna", la base intermedia dei soccorsi, tanto che gli ultimi cento soccorritori impegnati a liberare la zona dall'equipaggiamento si sono affrettati a uscire, riemergendo nel giro di un'ora soltanto.