FAO: "CIBI RICCHI DI PROTEINE"

Thailandia, l'Unione europea è pronta a mangiare insetti

Il regolamento dell'Ue prevede dal 2018 cavallette e scorpioni nei menù dei ristoranti del Vecchio Continente

27 Ott 2016 - 16:05

Cavallette, grilli, scorpioni. Spesso ci fanno paura, ribrezzo. Se li trovassimo nei piatti di un ristorante probabilmente pretenderemmo il rimborso del conto e ci lamenteremmo con lo staff. E, invece, è arrivata l'ora di abituarci agli insetti: dal 2018, come prevede il regolamento dell'Unione europea in merito, annunciato già al "novel food" nel 2015, essi potrebbero diventare integrante della nostra alimentazione. Le aziende thailandesi, infatti, si stanno preparando all'esportazione per il consumo in Europa e si sono date appuntamento a Bangkok per conoscere tutti i dettagli del regolamento previsto dall'Ue.

La Thailandia è uno dei più grandi consumatori di insetti al mondo con 20mila aziende agricole impiegate in questo tipo di produzione. 
Ma non è sola. Sono circa 112 i Paesi in Asia, Europa, Africa, America e Oceania che si nutrono anche di animaletti, appartenenti a circa 1.500 specie diverse.

La Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) per anni ha consigliato di mangiare invertebrati come grilli o cavallette, perchè ricchi di proteine, vitamine e minerali. Molti esperti, inoltre, considerano gli insetti come la soluzione più sostenibile a sfamare i 9 miliardi di persone che abiteranno la terra nel 2050.

Sarà l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), secondo quanto previsto dalla legislazione Ue, a valutare ogni "nuovo alimento" caratterizzato da insetti, prima del via libera alla commercializzazione sul territorio europeo. Questo processo dovrebbe garantire la qualità dei prodotti.

Tra i cibi più gettonati potrebbe esserci la pasta Bugsolutely, che contiene il 20% di farina di grillo. Massimo Reverberi, italiano e co-fondatore dell'azienda produttrice, con sede a Bangkok, spiega che per un alimento a base di grilli non sarà difficile ottenere il via libera dell'Unione europea perché si tratta di un tipo di cibo diffuso da tempo in moltissimi Paesi. Secondo lui sarà invece più difficile introdurre un prodotto come gli scorpioni.

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