Preoccupa il previsto ritorno delle piogge, che potrebbero tornare ad allagare le cavità appena liberate dall'acqua
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Il primo chilometro e mezzo della grotta Tham Luang, dove da 13 giorni sono prigionieri 12 giovani calciatori thailandesi con il loro allenatore, è ora quasi asciutto, ma i successivi due chilometri rimangono sommersi in alcuni punti fino al soffitto. I soccorritori sono al lavoro per estrarre più acqua possibile dalla grotta, ma preoccupa il previsto ritorno delle piogge.
Il "piano A" rimane quello di estrarre più acqua possibile dalla grotta, in modo da scongiurare gli enormi rischi di una prolungata immersione per ragazzi debilitati che non sanno nemmeno nuotare.
Le piogge potrebbero però tornare ad allagare le cavità ora asciugate dall'azione delle pompe e dalle deviazioni impartite ad alcuni ruscelli che alimentano il flusso d'acqua nella grotta.