Il leader dell'Isis fu imprigionato nel 2004, poche settimane prima che la prigione divenisse tristemente nota per le torture dei militari americani ai danni dei detenuti
Il leader dell'Isis Al Baghdadi fu detenuto nel carcere iracheno di Abu Ghraib, nel febbraio 2004, poche settimane prima che la prigione divenisse tristemente nota per le torture dei militari Usa ai danni dei detenuti. Lo scrive, citando fonti dell'esercito Usa, "The Intercept", il giornale online diretto da Glenn Greenwald, l'ex reporter del "The Guardian" che pubblicò le rivelazioni di Snowden sullo scandalo delle intercettazioni della Nsa.
Il "giallo" sui numeri di detenzione - Quando venne rinchiuso, ad Al Baghadi fu assegnato il numero US9IZ-157911CI, scrive ancora "The Intercept", precisando che i documenti di detenzione del capo jihadista non citano esplicitamente il carcere di Abu Ghraib. Tuttavia, "i numeri di serie dell'internamento dell'ex detenuto Al Baghdadi iniziano con 157" e si tratta di numeri "assegnati al centro di internamento di Abu Ghraib", ha affermato un portavoce dell'esercito americano, Troy Rolan, citato dalla stessa fonte.
L'imprigionamento di Al Baghdadi - Che il leader del Califfato sia stato detenuto dalle forze statunitensi è cosa risaputa, ma finora si riteneva che fosse stato rinchiuso a Camp Bucca, nel sud dell'Iraq. Non è chiaro peraltro per quanto tempo. In un primo momento si parlò di un periodo compreso tra il 2005 e il 2009, ma il Pentagono confermò che Al Baghdadi rimase in prigione per 10 mesi da febbraio a dicembre 2004, quando venne rilasciato.