Titanic, ecco chi sono i passeggeri del sommergibile scomparso
© Facebook | Hamish Harding
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Il giovane, brillante studente universitario, era "terrorizzato" dal viaggio negli abissi dell'oceano Atlantico. Lo rivela la zia in un'intervista
Le ultime speranze di trovare vive le cinque persone a bordo del Titan sono state spazzate via dalle parole di OceanGate, l'azienda proprietaria del sommergibile: "Crediamo che l'equipaggio sia morto". Il ritrovamento dei detriti annunciato dalla Bbc non ha fatto altro che confermare la tragedia. Chi in queste ore non si dà pace è Azmeh Dawood, che nell'implosione ha perso il fratello Shahzada Dawood e il nipote Suleman. Quest'ultimo, studente all'università scozzese di Strathclyde, è salito sul sommergibile solo per compiacere il padre. "Era terrorizzato", ha detto la zia alla Nbc.
"Situazione irreale" - Tra i singhiozzi, Azmeh ha spiegato alla testata americana di essere "incredula" per questa "situazione irreale". Incollata alla televisione in questi giorni, ha deciso di parlare quando le cronache non davano più speranze. "Mi sento come se fossi stata catturata in un film orribile con una sorta di conto alla rovescia, anche se non sai per cosa lo stai facendo", ha confidato.
© Facebook | Hamish Harding
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"Era terrorizzato" - Suleman non era convinto di salire sul Titan, anzi ne era "terrorizzato". La donna ha raccontato alla Nbc che proprio quel weekend cadeva la Festa del Papà, e il ragazzo non voleva dare una delusione al padre, uomo d'affari pakistano.
Shahzada apparteneva a una delle "dinastie" più ricche del Pakistan. La Dawood Hercules Corporation - l'impero di famiglia - ha investimenti, tra gli altri, nel settore dell'agricoltura e della salute. Era vicepresidente della Engro Corporation, azienda pakistana di fertilizzanti. Insieme al figlio Suleman stava trascorrendo una vacanza in Canada. Shahzada era appassionato della storia del Titanic. Una passione finita in tragedia.
La famiglia Dawood, in un comunicato, descrive Suleman come un "grande fan della letteratura di fantascienza e della scoperta di cose nuove". Amava la pallavolo e il cubo di Rubrik, e aveva appena completato il suo primo anno alla Business School dell'ateneo scozzese.