© Facebook | Hamish Harding
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Il viaggio di 8 giorni alla ricerca del relitto è costato 250mila dollari
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Milionari e avventurieri, esploratori appassionati del Titanic. Ecco il profilo dei 5 passeggeri all'interno del batiscafo scomparso nelle acque dell'Oceano Atlantico sulle tracce del relitto della nave, che nel 1912 colò a picco a 3.800 metri di profondità. La prima conferma arriva sul nome del miliardario britannico Hamish Harding, rinomato a livello mondiale per le sue imprese: lo scorso anno era volato nello spazio a bordo del quinto volo commerciale di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos. A confermare la sua presenza sul batiscafo è il figliastro Brian Szasz in un post di Facebook.
© Withub
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C'è ancora molto riserbo sull'identità dei passeggeri scomparsi, ma si parla anche del pilota francese Paul-Henry Nargeolet, 76 anni, forse uno dei maggiori esperti al mondo di Titanic. Ex membro della marina francese per 25 anni, Nargeolet era colui che guidò il Nautilus, piccolo sottomarino che nel 1987 dopo le prime scoperte confermò la presenza della nave e permise dopo 34 diverse immersioni di recuperare oltre 1.800 oggetti. Tra gli altri esploratori scomparsi anche Stockton Rush, il numero uno di OceanGate Expedistions, l'azienda proprietaria del sommergibile. Dal 2010 l’inizio del suo sogno: voleva andare nello spazio ma non poteva per problemi alla vista, scelse di aprire le porte del turismo di profondità per permettere a persone facoltose di essere "uno dei pochi a vedere con i tuoi occhi il Titanic". Un viaggio di 8 giorni e 7 notti, che in pochi avrebbero potuto permettersi: l'escursione negli abissi ha infatti un prezzo di 250mila dollari a passeggero.
Tra i dispersi ci sono anche un uomo d'affari pachistano e suo figlio: secondo quanto riporta Sky News erano a bordo del batiscafo nelle profondità dell'Oceano Atlantico sulle tracce del relitto del Titanic. Si tratta di Shahzada Dawood e suo figlio Suleman, secondo un comunicato diffuso dalla famiglia.
"Non possiamo confermare l'identità dei passeggeri. I nostri sforzi sono tutti concentrati nelle ricerche e nell'individuare il veicolo", afferma la guardia costiera di Boston, che si sta appoggiando per le ricerche anche ai dati e ai mezzi messi a disposizione dalla marina canadese. "Stiamo facendo il possibile", dice l'ammiraglio John Mauger spiegando che le ricerche si stanno svolgendo in un'area remota e questo le rende più complesse. Le ricerche comunque continuano disperate nella consapevolezza che si tratta di una corsa contro il tempo visto che l'ossigeno a disposizione nel sottomarino è limitato.
Iniziano intanto a emergere i primi dettagli sull'incidente. Il batiscafo avrebbe perso i contatti con l'equipaggio di Polar Prince, la nave usata per il trasporto all'area del relitto del Titanic, dopo un'ora e 45 minuti dall'avvio della discesa del batiscafo. Da allora è scattata l'emergenza, con le ricerche che si intensificano di ora in ora e sono destinate a continuare nella notte.