Nato come strumento di propaganda per il regime sovietico, divenne, in seguito, famoso in tutto il mondo per le sue esibizioni
Sull’aereo militare Tu-154 precipitato nel Mar Nero nella notte del 25 dicembre, c’erano anche 64 membri del famoso Complesso Accademico di Canto e Ballo dell’Esercito Russo “A.V. Alexandrov”, storicamente noto come il Coro dell’Armata Rossa. Il complesso, fondato nel 1928, si stava recando in Siria per tenere un concerto per le truppe russe in servizio nel Paese. Una grave perdita per la tradizione culturale russa e la storia della musica internazionale.
Il Coro dell’Armata Rossa venne fondato nel 1928 dal celebre compositore e autore dell'inno sovietico, Alexander Alexandrov, con il sostegno del ministero della Difesa. Alexandrov, da cui il coro prese il nome, ne fu il primo direttore. Inizialmente, il complesso era composto da soli dodici soldati: otto coristi, un suonatore di bayan (una fisarmonica tradizionale russa), due ballerini e un attore. Ma in pochi anni, si allargò a 300 membri diventando un importante strumento di propaganda per il regime sovietico. Oggi il gruppo conta circa 400 membri ed è tra i più famosi del mondo: è composto da cantanti arruolati nell'esercito, un corpo di danza di ballerini e ballerine e da un’orchestra.
Quando Alexandrov morì nel 1946, la direzione passò a suo figlio, Boris Alexandrov, che la mantenne fino al 1987: in quei quarant’anni il Coro dell’Armata Rossa diventò molto famoso all’estero. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, il coro sostituì nel proprio nome “Armata Rossa” con “Esercito Russo”, ma ancora oggi viene chiamato comunemente con il suo nome originale. Nel 1990, passò alla storia la sua partecipazione al concerto di Roger Waters per celebrare la caduta del muro di Berlino, cantando "Bring the Boys Back Home" dei Pink Floyd, mentre nel 1993 si esibì nella piazza del Senato di Helsinki davanti a decine di migliaia di persone.
Oggi l’orchestra che accompagna il coro è composta da strumenti tradizionali russi e da strumenti moderni, anche elettronici, e il compleso continua ad avere un corpo di ballo per i suoi spettacoli dal vivo, in cui vengono eseguiti canti popolari russi insieme a famose canzoni rock e pop. Negli anni recenti, ricordiamo, ad esempio, l'esibizione del cantante nostrano Toto Cutugno al Festival di Sanremo del 2013, accompagnata dal coro.