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Almasri, Corte Penale: "Nel carcere di Mitiga 34 uccisi e bimbo violentato"

Almasri, secondo i giudici dell'Aja, "ha picchiato, torturato, sparato, aggredito sessualmente e ucciso personalmente detenuti, nonché ha ordinato alle guardie di picchiarli e torturarli"

26 Gen 2025 - 17:13
 © Ansa

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Nel carcere di Mitiga (Tripoli), diretto da Osama Njeem Almasri, dal febbraio 2015 sono stati uccisi almeno 34 detenuti e 22 persone, compreso un bimbo di 5 anni, hanno subito violenze sessuali dalle guardie. E' quanto si legge nel dispositivo della pre-trial Chamber della Corte penale internazionale che lo scorso 18 gennaio ha notificato a maggioranza il mandato di arresto per il generale libico bloccato in Italia il 19 e poi scarcerato.

Almasri, secondo i giudici dell'Aja, "ha picchiato, torturato, sparato, aggredito sessualmente e ucciso personalmente detenuti, nonché ha ordinato alle guardie di picchiarli e torturarli".

Chi ha commesso i crimini di guerra

 I crimini di guerra e contro l'umanità sono stati commessi da membri della Rada, le Forze speciali di deterrenza, una milizia nata per combattere le forze di Gheddafi e che nel 2012 ha iniziato a costruire un centro di detenzione presso la base di Mitiga - dove c'è anche l'aeroporto - che è diventato la più grande prigione della Libia occidentale: almeno 5.140 persone sono state incarcerate tra febbraio 2015 e marzo 2024, rileva la Corte. Mentre alcuni sono stati detenuti su basi legali, le informazioni in possesso dei giudici mostrano che molti sono stati imprigionati per motivi religiosi (erano cristiani o atei), per il sospetto di "comportamento immorale" o per essere omosessuali; per essere affiliati all'esercito di Khalifa Haftar, l'uomo forte della Cirenaica.

Le violenze

 Gli uomini della Rada hanno sottoposto i detenuti a "interrogazioni brutali e torture". La violenza è stata esercitata a colpi di bastoni, pugni, colpi d'arma da fuoco, elettrocuzione, confino in cubi di metallo. Le informazioni disponibili indicano che almeno sei detenuti sono stati stuprati a Mittiga. Secondo il materiale a disposizione della Camera, almeno quattro detenuti sono morti a causa di colpi di arma da fuoco; almeno 12 sono a causa di comportamenti equiparabili a tortura o altri maltrattamenti gravi; circa 16 a seguito della mancanza di cure mediche adeguate; almeno due perché costretti a dormire nel cortile della prigione nonostante la temperatura gelida. Almeno 36 persone sono state ridotte a schiavitù, incluso un bambino di 9 anni. In alcune occasioni Njeem era presente mentre le guardie picchiavano i detenuti o sparavano contro di loro. Secondo quanto riferito, avrebbe ordinato alle guardie di picchiare i detenuti in modo da garantire che le ferite non fossero visibili. Inoltre, si dice che abbia punito le guardie che stavano aiutando detenuti a contattare le loro famiglie.

"Consapevole delle torture"

 Sulla base del materiale fornito dall'accusa, la maggioranza dei giudici "trova ragionevoli motivi per ritenere che il signor Njeem ha compiuto, come autore diretto o avendo incaricato altri di farlo, i seguenti atti nei confronti dei detenuti della prigione di Mitiga: percosse e ordine ai detenuti di picchiare altre persone detenute; tortura; sparatoria; aggressione sessuale. Inoltre, gli atti diretti del signor Njeem hanno portato anche alla morte di alcuni detenuti". L'uomo, aggiungono i giudici, "non solo era consapevole delle problematiche condizioni di detenzione, ma lasciandole in vigore per un periodo prolungato, intendeva necessariamente che le condizioni esistessero e voleva che i detenuti ne venissero danneggiati. O era a conoscenza degli atti criminali commessi contro i detenuti oppure, quando venivano commessi in momenti in cui non era presente, intendeva che gli atti accadessero e sapeva che sarebbero accaduti nel normale corso degli eventi".

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