Gli assalti alle nave mercantili, la collusione con il regime di Teheran e il dominio del Medio Oriente: ecco i motivi che hanno spinto la Casa Bianca a dare l'ordine di attacco
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Houthi sono una minaccia alla navigazione globaleChi sono gli Houthi?La sicurezza degli Stati Uniti in giocoPressione sull'Iran: un messaggio chiaroYemen: un conflitto senza finePerché attaccare gli Houthi ora
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato di aver ordinato attacchi aerei contro i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran, in Yemen, accompagnando la decisione con un duro monito a Teheran. Ma quali sono le motivazioni di questa mossa? La minaccia alla navigazione globale, gli interessi americani e la campagna di "massima pressione" contro l'Iran sono i pilastri di questa strategia. Ecco cosa sta accadendo e perché l'intervento militare è tornato sotto i riflettori.
I ribelli Houthi hanno iniziato ad attaccare navi militari e commerciali nel Mar Rosso, uno dei corridoi marittimi più trafficati al mondo, subito dopo l'inizio della guerra a Gaza tra Hamas e Israele, nell'ottobre 2023. Dichiarando di colpire imbarcazioni legate a Israele, Stati Uniti e Regno Unito in solidarietà con i palestinesi, gli Houthi hanno preso di mira oltre 100 navi mercantili con missili e droni. Due navi sono state affondate e quattro marinai hanno perso la vita. Gli attacchi si sono interrotti con il cessate il fuoco a Gaza di metà gennaio 2025, ma mercoledì scorso i ribelli hanno minacciato di riprendere le ostilità contro "qualsiasi nave israeliana" in risposta al blocco degli aiuti a Gaza da parte di Israele. Le aree a rischio includono il Golfo di Aden, lo Stretto di Bab el-Mandeb e il Mar Arabico.
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Gli Houthi, conosciuti ufficialmente come Ansar Allah ("Sostenitori di Dio"), sono un movimento ribelle sciita zaidita nato negli anni ’90 nello Yemen settentrionale per opporsi al governo centrale e all’influenza saudita. Prendono il nome dal loro fondatore, Hussein al-Houthi, ucciso nel 2004. Da allora, sotto la guida della famiglia Houthi, il gruppo ha guadagnato terreno, controllando oggi vaste aree del Paese, inclusa la capitale Sana’a. Sostenuti militarmente ed economicamente dall’Iran, gli Houthi si sono distinti per la loro opposizione a Israele e agli Stati Uniti, usando droni e missili per colpire obiettivi strategici. Il loro ruolo nella guerra civile yemenita e gli attacchi nel Mar Rosso li hanno resi una forza chiave nel conflitto regionale.
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Gli attacchi Houthi non hanno solo messo a repentaglio la navigazione commerciale, ma hanno anche colpito direttamente gli interessi americani. Navi da guerra occidentali, incluse quelle statunitensi, sono state ripetutamente bersagliate, portando la Marina USA a vivere i combattimenti più intensi dalla Seconda Guerra Mondiale. "Questi assalti incessanti sono costati agli Stati Uniti e all'economia globale miliardi di dollari, mettendo a rischio vite innocenti," ha dichiarato Trump in un post sui social media, annunciando gli attacchi aerei di sabato 15 marzo 2025. L'operazione, condotta esclusivamente dagli USA con il supporto del gruppo d'attacco della portaerei USS Harry S. Truman e del sottomarino USS Georgia, mira a "proteggere le risorse navali e aeree americane e a ripristinare la libertà di navigazione".
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Gli Houthi, sostenuti dall'Iran insieme ad altri proxy come Hamas, sono al centro della strategia di "massima pressione" di Trump contro Teheran. Il presidente ha promesso di ritenere l'Iran "pienamente responsabile" delle azioni dei ribelli, rilanciando sanzioni e la designazione degli Houthi come "organizzazione terroristica straniera" da parte del Dipartimento di Stato. Parallelamente, Trump sta spingendo per riaprire i negoziati sul programma nucleare iraniano, dopo aver abbandonato l'accordo del 2015. Teheran insiste che il suo programma sia pacifico, ma le minacce di sviluppare armi nucleari si fanno più concrete, alimentando le tensioni.
Gli attacchi aerei arrivano mentre lo Yemen, il Paese più povero del mondo arabo, è dilaniato da una guerra decennale. Le offensive degli Houthi hanno aumentato la loro visibilità internazionale, ma il conflitto interno resta in stallo, con pressioni economiche e sociali sempre più pesanti. Gli Stati Uniti, insieme a Israele e Regno Unito, avevano già colpito aree controllate dagli Houthi durante l'amministrazione Biden, ma l'operazione di sabato segna un'escalation firmata Trump.
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La ripresa delle minacce Houthi, il blocco di Gaza e la volontà di Trump di riaffermare il dominio USA nel Medio Oriente sono i fattori scatenanti. Con questa mossa, il presidente invia un segnale non solo ai ribelli, ma anche all'Iran e al mondo: la sicurezza americana e il controllo delle rotte commerciali non sono negoziabili.