Speciale Donald Trump: il giuramento del 47° presidente degli Stati Uniti
Le prime mosse dopo l'insediamento

Usa, il giuramento di Trump: "Sono stato salvato da Dio per rendere l'America di nuovo grande"

"Deporterò milioni di migranti, pianteremo la bandiera su Marte", ha detto nel suo discorso

21 Gen 2025 - 10:04
 © Afp

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Donald Trump ha giurato come 47esimo presidente degli Stati Uniti nella Rotonda del Capitol, promettendo una  "nuova età dell'oro" nel suo discorso di insediamento. Un intervento di venti minuti (contro i 18 della prima volta, quella del "carnage americano"), interrotto più volte da applausi e ovazioni, in cui - ricordando il fallito attentato - ha ripetuto di essere stato "salvato da Dio per rendere l'America di nuovo grande". Pochi minuti dopo il suo insediamento, Trump si è messo subito al lavoro e ha firmato in Senato i primi decreti e atti di nomina ufficiali della sua nuova Amministrazione alla presenza del vicepresidente JD Vance e dei leader del Congresso. Nel tardo pomeriggio, durante il bagno di folla di suoi sostenitori alla Capital One Arena, Trump ha poi firmato una serie di altri sette ordini esecutivi, tra cui la revoca di 78 leggi emanate da Joe Biden.

Le priorità di Trump

 Nel discorso di insediamento Trump ha elencato tutte le priorità del suo secondo mandato, da realizzare in gran parte con il centinaio di ordini esecutivi pronti per la firma nel 'day one' sul resolute desk dello Studio Ovale: dalla "deportazione di milioni e milioni" di clandestini con la proclamazione dell'emergenza al confine col Messico alla bandiera Usa da piantare su Marte, dalla ripresa del Canale di Panama al cambio di nome del Golfo del Messico in Golfo d'America, dal riconoscimento di due soli generi (maschile e femminile) all'abolizione dello Ius soli e alla fine della strumentalizzazione politica della giustizia.

Lo stacco netto da Biden

 Trump ha "strapazzato" Joe Biden, che con Jill lo aveva ospitato poco prima insieme a Melania alla Casa Bianca per la tradizionale cerimonia del tè, tra sorrisi e strette di mano. Il tycoon ha tracciato infatti subito una linea netta col passato, affermando che "il declino del Paese è finito e da oggi comincia una nuova età dell'oro per invertire completamente tutti questi numerosi tradimenti e restituire al popolo la sua fede, la sua democrazia e la sua libertà". Basta "con l'élite estremista corrotta", ha promesso. Metà dei suoi primi provvedimenti sono una spallata all'eredità del suo predecessore, come la nuova uscita dall'accordo di Parigi sul clima, la dichiarazione di un'emergenza energetica per produrre più combustibile all'insegna del "drill, baby, drill", l'abolizione del mandato per produrre più auto elettriche. Con buona pace di Elon Musk, che però avrà modo di rifarsi con altri lucrosi appalti statali. Resta la minaccia dei dazi, anche se forse non scatteranno subito. La battaglia tra i due presidenti ha anche il colpo di coda di altre grazie preventive concesse da Biden ai propri familiari, al generale Mark Milley, all'immunologo Anthony Fauci e a tutti i membri della commissione parlamentare sull'assalto al Capitol, compresa l'ex deputata repubblicana Liz Cheney, la bestia nera del tycoon. Tutte persone "colpevoli di reati molto gravi", ha denunciato Trump.

La giornata di Trump

 La lunga giornata del presidente è cominciata con una funzione religiosa nella chiesa di St John. Quindi il tè con Melania alla Casa Bianca, dove Biden gli ha lasciato una lettera nello Studio Ovale, come da tradizione. "Welcome home", l'accoglirnza tra sorrisi tirati. I due si sono recati insieme a Capitol Hill nella Beast, la limousine blindata presidenziale, preceduti dalle first lady uscente ed entrante. Nel frattempo la Rotonda, che ha sostituito all'ultimo momento la gradinata esterna del Campidoglio per il gelo artico, ha accolto i suoi 600 ospiti, in una sorta anche di passerella di alta moda: dal vestito blu made in Usa con cappello a larga tesa di Melania al verde bosco di Ivanka e al rosa di Usha Vance. In prima fila i tre uomini più ricchi del mondo, Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg, insieme ai ceo di Google, Apple e TikTok: la nuova oligarchia tech denunciata recentemente da Biden. Quindi gli ospiti stranieri, tra cui la premier Giorgia Meloni (unica leader europea presente), il presidente argentino Javier Milei e il vicepresidente cinese Han Zheng. Presenti gli ex presidenti con le mogli, a parte Michelle: i Bush, i Clinton, Obama e, dopo mezzogiorno, anche i Biden. Tutti con espressioni spaesate o spazientite, immagini dell'America del passato che non c'è più. Trump, entrato dando un falso bacio alla moglie, è stato salutato da un'ovazione, il preludio del bagno di folla del pomeriggio tra i suoi 20mila fan alla Capital One Arena per la mini parata. Poi via verso lo Studio Ovale per firmare la raffica di ordini esecutivi prima dei tre balli inaugurali della serata.

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