Ha 51 anni, è nato a New York e ha origini italiane. Ma nessuna esperienza nel bureau. E il suo show è il 56° più ascoltato negli Stati Uniti
© Afp
Si chiama Dan Bongino, ha 51 anni e origini italiane. È il nuovo vice presidente dell’Fbi, nominato da Donald Trump nella notte tra domenica e lunedì. Una nomina contestata da molti, per la mancanza di esperienza e per le posizioni politiche apertamente di parte che Bongino ha espresso negli ultimi anni. Perché lui, in realtà, negli Stati Uniti è famoso più che altro come pdocaster di successo. Con questa nomina, Trump completa il cambio dei vertici della polizia federale. Solo qualche giorno fa, il tycoon ha incassato il voto favorevole del Senato (anche se di strettissima misura: 51 a 49) alla designazione del nuovo capo dell’Fbi, Kash Patel, primo indo americano a ricoprire il ruolo. Ora, ecco Dan Bongino, che in quanto vice non avrà bisogno dell’ok della Camera alta. E rivoluzione fu.
Donald Trump ha così messo due suoi fedelissimi ai vertici della principale agenzia di polizia federale del Paese, nel momento in cui i Democratici temono che il presidente possa prendere di mira i suoi avversari politici. I profili scelti non lasciano dormire sonni tranquilli a diversi esponenti Dem: né Kash Patel, né Dan Bongino hanno mai lavorato nell'Fbi, come invece avevano fatto tutti i loro predecessori. Per non dire che il vice presidente è stato uno dei volti più riconoscibili del movimento “Maga” (“Make America Great Again”, il motto usato da Trump nell’ultima campagna elettorale): in particolare, gli viene contestato di aver contribuito a diffondere false informazioni sulle elezioni del 2020, che Trump e i suoi alleati continuano a definire fraudolente.
È nato nel 1974 a New York, nel Queens per la precisione. Dopo aver conseguito un master in Psicologia presso la City University di New York e un dottorato presso la Pennsylvania State University, tra il 1997 e il 1999 ha prestato servizio nella polizia della Grande Mela prima di entrare nei Servizi segreti, dove faceva parte della scorta presidenziale di George W. Bush, prima, e Barack Obama, poi. Bongino si è anche candidato per un seggio al Senato degli Stati Uniti nel Maryland nel 2012 e per seggi alla Camera nel 2014 e 2016, rispettivamente in Maryland e in Florida, dove si è trasferito nel 2015. Ha perso tutte e tre le elezioni.
Da un decennio Bongino è commentatore di Fox News, la rete tv vicina ai Repubblicani. E nello stesso tempo è uno dei podcaster più apprezzati (ma anche controversi) degli Stati Uniti: il suo “Dan Bongino Show" è il 56° podcast più ascoltato dell’ultimo anno negli Usa, stando alle classifiche Spotify. Proprio in una delle ultime puntate del suo podcast prima delle elezioni presidenziali dello scorso novembre, Bongino aveva ospitato l’allora candidato Donald Trump. In particolare, gli aveva chiesto di riformare l’Fbi nel caso fosse stato eletto presidente. Missione compiuta.