L'ex presidente è accusato, assieme ad altri 18 imputati, di aver cercato di sovvertire il risultato elettorale nello Stato alle presidenziali 2020
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Il processo a Donald Trump per il tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni in Georgia sarà trasmesso live su YouTube. Lo ha deciso il giudice Scott McAfee. Non è ancora chiaro quando avrà inizio il procedimento a carico dell'ex presidente. La procuratrice Fani Willis, titolare dell'inchiesta, aveva manifestato l'intenzione di processare tutti insieme i 19 imputati. Tuttavia, alcuni degli accusati, come gli ex avvocati della campagna di Trump, Kenneth Chesebro e Sidney Powell, hanno fatto richiesta per un procedimento accelerato.
Non ci sarà invece un secondo arresto in Georgia per Donald Trump, né una seconda foto segnaletica. Il tycoon infatti si è dichiarato non colpevole del piano per ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 e ha deciso di non comparire davanti al giudice il prossimo 6 settembre, una possibilità prevista da una legge dello Stato. L'ex presidente, e gli altri 18 imputati sono accusati di diversi crimini, tra cui cospirazione e violazione della legge anti racket, sollecitazione ad un pubblico ufficiale di violare il giuramento, associazione a delinquere in contraffazione di primo grado e associazione a depositare documenti falsi.
Solo una settimana fa Trump si era presentato nel tribunale di Atlanta dove era stato arrestato, identificato come prigioniero numero PO1135809, immortalato nell'ormai iconico 'mug shot' e rilasciato dopo il pagamento di una cauzione da 200mila dollari. Da allora il gradimento di Trump è volato alle stelle, lo stacco del secondo candidato repubblicano, Ron DeSantis, è aumentato e la campagna ha guadagnato oltre 7 milioni di dollari dalla vendita dei gadget con la foto segnaletica.
Come le tazze, le magliette e i cappellini anche i guai giudiziari dell'ex presidente, tuttavia, continuano a proliferare. Prima che inizino i processi per le quattro incriminazioni, infatti, il tycoon deve fronteggiare un altro procedimento, ad ottobre, per la causa avanzata dalla procuratrice di New York Letitia James, secondo la quale egli ha gonfiato il valore dei suoi asset fino a 2,2 miliardi di dollari. Causa per la quale gli avvocati dell'ex presidente hanno chiesto l'archiviazione, ma che per James non ha neanche bisogno di un processo per essere risolta poiché, sostiene, non ci sono dubbi sul fatto che Trump e membri della sua famiglia abbiano mentito per ottenere condizioni più favorevoli per prestiti e finanziamenti.