Il presidente Usa mette in forse l'intesa raggiunta sui dazi con Juncker
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"L'Ue è quasi cattiva come la Cina sul fronte commerciale, è solo più piccola". Così in un'intervista a Bloomberg Donald Trump si è scagliato contro l'Unione europea. La Ue non è stata però l'unico bersaglio del presidente Usa che è infatti tornato a minacciare anche l'Organizzazione mondiale del commercio: "Se non la cambiano, ritirerò gli Usa", ha detto Trump che già in passato aveva accusato il Wto di danneggiare l'America.
Le parole di Trump e l'intesa con Juncker - Le due parole sull'Unione europea indicano come la tensione resti alta nonostante l'intesa raggiunta fra lo stesso Trump e il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. La bocciatura di Trump all'Europa arriva a poche ore dai toni più distensivi usati dalla Commissaria al commercio Ue, Cecilia Malmstroem. Intervenendo davanti al Parlamento europeo, Malmstroem ha riferito che i colloqui fra Washington e Bruxelles proseguono per "esplorare le possibilità di un accordo commerciale sui beni industriali, per cui l'Ue è pronta ad andare a zero dazi se anche gli Usa lo sono".
L'Ue allo stesso tempo prepara però delle contromisure in modo da essere pronta nel caso in cui Washington dovesse cambiare atteggiamento e imporre dazi all'Ue, nonostante l'intesa con Juncker preveda che non ve ne siano finché sono in corso le trattative. "Interromperemo immediatamente le discussioni" se dovessero essere imposte tariffe sulle auto europee, ha assicurato la commissaria.
Trump: "Pronto a uscire da Wto" - Mentre torna così a salire la tensione con l'Europa, Trump non molla neanche con la Cina andando dritto sulla strada della revisione dell'ordine commerciale globale. "Usciremo dalla Wto se non ci tratta meglio", minaccia il presidente. Contro Pechino Trump sarebbe pronto ad annunciare già la settimana prossima dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti Made in China.
Le trattative per un "Nafta 2.0" - I rumors arrivano mentre gli Stati Uniti sono impegnati a trattare con il Canada, che potrebbe entrare nell'accordo già siglato fra Usa e Messico, dando vita a un Nafta 2.0. Nonostante l'ottimismo su come stanno procedendo i negoziati, ancora nessuna intesa formale è stata raggiunta. E i tempi stringono: Washington ha fissato informalmente per venerdì il termine ultimo per il raggiungimento di un'intesa, spiegando che se un accordo non sarà raggiunto gli Stati Uniti possono sempre procedere con un'intesa commerciale separata con il Canada.
I dazi come leva sulla Cina - Proprio l'ottimismo innescato dall'accordo con il Messico e le trattative positive con il Canada sarebbero alla base del pressing di Trump per annunciare nuovi dazi contro la Cina, la cui attuazione slitterebbe però di alcune settimane lasciando così il tempo per un dialogo. I dazi quindi come leva di Trump per spingere la Cina a sedersi al tavolo seriamente, approfittando anche delle tensioni sui mercati emergenti innescate da Argentina e Turchia.