Vini, carne, cosmetici, servizi finanziari... I punti più significativi delle note sui negoziati
Greenpeace ha annunciato di essere entrata in possesso di documenti riservati redatti dalla Commissione europea in merito i negoziati con gli Usa sul trattato di libero scambio Ttip. Nelle note si rivela l'andamento delle complesse trattative in corso da oltre tre anni. Ecco i punti salienti.
Denominazione d'origine dei vini europei non protetta - Gli Stati Uniti rifiutano la domanda dell'Ue di non utilizzare per i loro prodotti 17 denominazioni "semi-generiche" di vini europei, come gli italiani Chianti e Marsala, il greco Retzina, l`ungherese Tokaj, il portoghese Madeira, lo spagnolo Malaga e i francesi Chablis, Sauterne e Champagne. "L`Ue ha ribadito - si legge nella nota confidenziale - che il Ttip deve includere regole complessive sui vini e alcool basate sull`incorporazione degli accordi bilaterali esistenti, ed eliminare la possibilità per i produttori Usa di utilizzare le 17 denominazioni di vini Ue elencati nell`allegato 2 dell`Accordo del 2006 sul vino. Gli Usa hanno reiterato la propria opposizione". Dal canto suo, con una la nota, "l`Ue ha espresso forte preoccupazione e continuerà a seguire la questione a livello politico".
Cosmetici - "Complessivamente, la discussione sui cosmetici rimane molto difficile e il margine per raggiungere obiettivi comuni è abbastanza limitato... Gli approcci di Ue e Usa restano inconciliabili e i problemi di accesso al mercato europeo dunque rimarranno", afferma la nota confidenziale della Commissione. Il problema principale del negoziato è la l'uso dei filtri UV, usati in molti cosmetici, che negli Usa devono essere testati per l'eventuale cancerogenicità con studi sugli animali, vietati dalla regolamentazione europea.
Definizione degli standard tecnici - Gli Stati Uniti vogliono mettere un piede nel sistema di definizione delle norme tecniche armonizzate europee (per esempio per la sicurezza degli accendini o le prese elettriche), che sono sviluppate da due organismi non comunitari: il Cen (Comitato europeo per la standardizzazione) per le norme in generale e il Cenelec per le norme elettrotecniche. Non si prevede, tuttavia, che gli europei possano fare lo stesso con gli organismi di standardizzazione Usa. "Gli Stati Uniti - si legge nella nota - hanno insistito nella loro domanda affinché la Commissione europea `richieda` (…) che il Cen e il Cenelec coinvolgano esperti statunitensi nello sviluppo del processo di standardizzazione (senza garanzie di reciprocità) come condizione per riferirsi agli standard tecnici armonizzati".
Appalti pubblici - Gli Usa chiedono che nel campo degli appalti "la regolamentazione sia riferita e applicabile a livello di Stati membri" dell'Ue, ma la Commissione europea sottolinea che "gli Stati Uniti non sono stati in grado di offrire risposte o commenti riguardo agli appalti a livello sub-federale, e hanno sottolineato le loro difficoltà e la sensibilità in questo settore". E' un'altra asimmetria nel negoziato: Washington pretende che le misure decise nel Partenariato transatlantico siano oggetto di misure vincolanti sia a livello Ue che dei suoi Stati membri, mentre non dice nulla per quanto riguarda gli Stati americani.
Regolamentazione dei servizi finanziari - "L'Unione europea e gli Stati Uniti non hanno modificato le loro posizioni sulla cooperazione sulle regole dei servizi finanziari: gli Usa continuano a opporsi a discutere questo aspetto nel Ttip, mentre l`Ue ha confermato che la sua offerta per un accesso reciproco ai servizi finanziari si incardina su un impegno soddisfacente degli Stati Uniti nella cooperazione sulle regole", afferma la nota confidenziale della Commissione.
Alimenti e carne - Secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, "gli americani attaccano i principi di fondo di precauzione della tutela del consumatore europeo che oggi proteggono 500 milioni di consumatori dall'ingegneria genetica negli alimenti e dalla carne trattata con ormoni".