Turchia, manifestazioni di massa nelle principali città dopo l'arresto del sindaco di Istanbul
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Ekrem Imamoglu su X: "Nessun potere fermerà la speranza, lottiamo per la giustizia e per il futuro". L'opposizione annuncia una manifestazione per il 23 marzo: "Sarà l'inizio della primavera turca"
In Turchia 37 persone sono state arrestate in quanto sospettati di "incitamento all'odio e all'ostilità" per avere condiviso sui social media dei post, ritenuti "provocatori", in merito all'arresto di Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul considerato il principale rivale del presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo ha annunciato su X il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, aggiungendo che sono state identificate in tutto 261 persone sospettate di essere responsabili dei messaggi ritenuti provocatori condivisi sui social e che sono in corso operazioni per catturare gli altri. Da quando Imamoglu è stato arrestato l'accesso ai social in Turchia è problematico o parzialmente bloccato.
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All'indomani del suo arresto, sul profilo X di Imamoglu è apparso un post: "Nessun potere può bloccare la strada della solidarietà e della speranza - ha scritto il sindaco di Istanbul -. La nostra lotta è per i nostri bambini, per i diritti, per la legge, per la giustizia e per un futuro migliore".
Il Partito repubblicano del popolo, intanto, ha reso noto che scenderà in piazza per difendere Imamoglu. Il leader dell'opposizione, Ozgur Ozel, ha annunciato infatti una mobilitazione permanente fino alla liberazione del primo cittadino della megalopoli turca. "Non ci fermeremo finché non sarà libero. Se Imamoglu è a Vatan (sede della Direzione della sicurezza turca, ndr), saremo a Vatan. Se è a Caglayan (il Palazzo di Giustizia), saremo a Caglayan", ha dichiarato Ozel davanti a migliaia di sostenitori riuniti di fronte al municipio di Istanbul. Il leader del Chp ha poi accusato Erdogan di voler eliminare i suoi oppositori politici con metodi autoritari, definendo il 23 marzo - data della prossima manifestazione - "l'inizio della primavera della Turchia".
Nella giornata di mercoledì, inoltre, diversi scontri sono scoppiati all'ateneo di Istanbul fra le forze dell'ordine e studenti che protestavano contro l'annullamento del diploma di Imamoglu, e il suo successivo arresto. Centinaia di studenti hanno cercato di sfondare le barricate entrando in collisione con la polizia. La revoca del titolo accademico di Imamoglu avrebbe significative ripercussioni sul suo futuro politico, essendo un potenziale candidato alla presidenza della Repubblica alle prossime elezioni. In Turchia, la Costituzione prevede infatti che un cittadino non possa essere eletto alla carica di capo dello Stato se è privo di un diploma di laurea.