Ha esibito documenti di residenza, dichiarazioni bancarie e passaporti senza successo. Lo scorso 31 agosto, dopo tutto questo tempo, il suo certificato di morte è stato annullato
Una donna turca di 61 anni, Sevim Hayva, è stata dichiarata morta dal fratellastro che, per non rischiare di dover dividere con lei l'eredità del padre, è riuscito a far registrare il suo falso decesso. E' da 23 anni che la donna tenta di certificare la sua esistenza alle autorità del suo Paese senza alcun successo. Alla fine Sevim si è rivolta a un giudice di Smirne, che il 31 agosto, dopo un lungo processo, ha fatto annullare il certificato di morte. La Procura, intanto, ha aperto un'inchiesta a carico del fratellastro.
La vicenda I genitori di Sevim hanno divorziato quando aveva quattro anni. Lei è stata affidata a un'altra famiglia, mentre il padre ha avuto due matrimoni e ulteriori figli. Con il passare degli anni, Sevim, si è sposata, ha avuto due bambini, ha divorziato e si è trasferita in Canada, dove vive tutt'ora. Nel 1993 uno dei fratellastri ha consegnato il suo falso certificato di morte e quello di un'altra sorellastra al capo del villaggio in cui vivevano. La sorella, dopo anni, ha contattato Sevim, raccontandole di avere una storia simile alla sua e entrambe hanno cercato di dimostrare di essere vive. A lungo hanno esibito certificati di residenza e passaporti, senza successo. Non potevano neanche entrare in Turchia, essendo considerate morte. Finalmente il 31 luglio la vittoria. Una vittoria parziale, tuttavia, perchè mentre Sevim è riuscita a conseguire la sua battaglia, l'altra sorella non ha ancora ottenuto giustizia.