Gabriele Del Grande è stato bloccato nella provincia sudorientale dell’Hatay perché non aveva i necessari permessi. Cercava d’intervistare alcuni profughi siriani
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"Non sono ancora riuscito a parlare con mio figlio - racconta al Corriere della Sera Massimo Del Grande -. Ma spero che si risolva ogni intoppo burocratico per il suo ritorno e sono fiducioso di avere presto una risposta". Così il padre di Gabriele, il giornalista italiano fermato in Turchia. La sua scarcerazione sembrava imminente e invece i giorni passano e aumenta l'ansia della famiglia. "Anche se è assurdo, è ancora tutto fermo", aggiunge Del Grande.
Complici le vacanze di Pasqua e il referendum sul presidenzialismo nel Paese, l'iter per l'espulsione del nostro connazionale, che sembrava procedere senza intoppi, in realtà si è bloccato.
"Gabriele lo abbiamo sempre sostenuto nelle sue battaglie, da più di dieci anni, per dare voce a chi non ha voce e seminare per un mondo migliore. Lui è un vero altruista", spiega ancora il padre. La famiglia è in contatto con il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per la Tutela dei diritti umani del Senato.