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Tre scafisti che avevano organizzato la traversata nel mar Egeo in cui nel 2015 morì il piccolo rifugiato siriano Alan Kurdi sono stati condannati da un tribunale turco a 125 anni di prigione a testa per "traffico di esseri umani" e "omicidio". L'immagine del corpo senza vita del bambino in riva al mare fece il giro del mondo.