I sette, sei maggiorenni e un minore, sono stati identificati dal cugino della vittima, che ha assistito all'omicidio
La polizia brasiliana ha arrestato sei persone e disposto il fermo di un adolescente con l'accusa di aver partecipato all'omicidio di Roberto Bardella, il 52enne di Jesolo ucciso giovedì da alcuni trafficanti dopo essere entrato per sbaglio con la moto nella favela Morro dos Prazeres di Rio de Janeiro. I sette sono stati identificati dal cugino della vittima, il 59enne Rino Polato, che ha assistito all'omicidio ma è stato risparmiato dai narcos.
Secondo quanto riferito ai media dal commissario Fabio Cardoso, titolare della sezione omicidi della polizia civile, che sta indagando sul caso, Polato sarebbe rimasto per due ore nelle mani dei banditi, rinchiuso dentro un'auto nel cui bagagliaio era stato gettato il cadavere di Bardella.
I due italiani stavano tornando da una visita al Cristo Redentore e volevano proseguire verso la spiaggia, nella Zona Sud cittadina, quando un applicativo per cellulari li avrebbe condotti erroneamente fino al Morro dos Prazeres. Entrati per sbaglio nella favela, si sarebbero trovati davanti all'improvviso un gruppo composto da una dozzina di uomini armati che ha cominciato a sparargli contro.
Bardella, che aveva una piccola telecamera sul casco, secondo gli inquirenti potrebbe essere stato scambiato per un poliziotto: il turista è stato raggiunto da due proiettili, uno alla testa e l'altro al braccio, ed e' morto immediatamente. Polato sarebbe invece stato rilasciato in seguito, senza ferimenti, in una strada di accesso alla baraccopoli.