Sabato gli investigatori hanno interrogato e sottoposto ad accertamenti due persone, poi rilasciate perché a loro carico non sono emerse prove sufficienti
Ci sarebbe un nuovo sospetto nel caso dell'uccisione di Gaia Molinari, la piacentina di 29 anni trovata morta il giorno di Natale a Jericoacoara, a circa 300 km da Fortaleza, in Brasile. Sabato gli investigatori hanno interrogato e sottoposto ad accertamenti due persone, poi rilasciate perché a loro carico non sono emerse prove sufficienti. La polizia sta ora puntando le proprie attenzioni su un'altra persona, che sarebbe straniera.
Informazioni su questo uomo sarebbero emerse durante la testimonianza di Mirian Frana, l'amica brasiliana con cui Gaia si era recata negli ultimi giorni a Jerocoacoara per trascorrere alcuni giorni di vacanza.
Gaia Molinari è stata trovata morta sulla spiaggia con addosso solo il bikini e con uno zaino che conteneva una copia del passaporto e gomme da masticare. Il corpo mostrava diversi lividi su viso, collo e gambe. L'autopsia ha indicato la causa del decesso in asfissia da strangolamento, ma la giovane aveva anche segni di corda sulle mani e probabilmente era stata legata. Il corpo non presentava aspetti di rigor mortis e quindi sarebbe intercorso poco tempo tra il decesso e il ritrovamento della salma. La polizia brasiliana esclude l'ipotesi della rapina seguita da morte.