Fallita la tregua annunciata dal presidente Ianukovich. Missione dei ministri europei nella capitale in fiamme
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Continua a salire il bilancio degli scontri tra polizia e manifestanti antigovernativi in Ucraina. E' saltata la tregua annunciata dal presidente Ianukovich e decine di persone sono state uccise. Il governo parla di un bilancio ufficiale di 75 morti in tre giorni, mentre secondo l'opposizione le vittime sono "più di 100". L'Unione europea, "inorridita e profondamente sgomenta" dal bagno di sangue a Kiev, ha deciso che applicherà "sanzioni mirate".
E' previsto il congelamento dei beni, il bando dei visti di viaggio ed il blocco delle licenze di export dei "materiali per la repressione" dalla Ue verso l'Ucraina. L'Europa considera Ianukovich "il primo responsabile della situazione", ma non è ancora detto che sarà colpito direttamente, per ora.
Per una volta però la Ue si mostra compatta e reattiva, mentre gli Usa hanno già inserito un primo gruppo di 20 funzionari ucraini nella lista nera dei loro visti. E la Casa Bianca, "indignata per l'uso delle armi da fuoco" della polizia e dei 'berkut', torna a chiedere al presidente ucraino "il ritiro immediato" delle forze di sicurezza, si dice pronta a individuare a colpire i responsabili dei massacri.
Mossa parallela, quella europea. L'applicazione delle sanzioni Ue sarà decisa in base agli sviluppi sul campo. Nelle conclusioni del Consiglio esteri straordinario che si è tenuto a Bruxelles non è indicato alcun nome, la lista sarà fatta dai gruppi di lavoro (Cops e Relex, cui partecipano diplomatici e funzionari dei 28) che incroceranno i dati a disposizione. Non è escluso che ci possa entrare anche il nome di qualche leader estremista, come chiesto apertamente da molti Paesi, come Olanda e Danimarca.
La gradualità dell'azione è però importante, come aveva sottolineato Emma Bonino arrivando alla riunione, "perché la crisi sarà lunga". I 28 hanno trovato l'unanimità in poco meno di tre ore, facendo scattare la macchina giuridica, mentre tre di loro, il francese Fabius, il tedesco Steinmaier ed il polacco Sikorski sono a Kiev nella missione "in nome e per conto della Ue" chiesta dalla 'ministra degli Esteri' europea Catherine Ashton.
I tre hanno avuto una serie di incontri con Ianukovich, il primo addirittura di 5 ore, e con i tre leader dell'opposizione 'moderata' di cui la Ashton ha riferito gli esiti durante il Consiglio.
E' stato deciso che i tre - che inizialmente sarebbero dovuti rientrare a Bruxelles nel pomeriggio - resteranno a Kiev almeno fino a venerdì. "Un segnale positivo", osservano fonti europee. Ma Sikorski twitta immagini di una Kiev in fiamme, in cui lo stesso Ianukovich è costretto a spostare la sede dell'incontro per non restare intrappolati negli scontri.
Obama-Merkel: "Basta violenze" - Il presidente americano, Barack Obama, ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, per fare il punto sulla situazione in Ucraina. I due leader - informa la Casa Bianca - si sono detti d'accordo per sostenere "una fine immediata delle violenze e una soluzione politica che sia nell'interesse del popolo ucraino". Negli Stati Uniti è pronto un decreto per congelare gli asset delle personalità coinvolte nella repressione.