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Ultimo aggiornamento: 2 anni fa

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Ucraina, "situazione a Zaporizhzhia sotto controllo" | "Missione Aiea alla centrale nucleare all'inizio della prossima settimana"

Zelensky: "Russia come il Titanic, non resterà a galla". Kuleba: "Delusi dalle parole del Papa". Gli Stati Uniti e l'Europa assicurano il loro sostegno a Kiev. Secondo Washington, Mosca ha allestito 21 centri per arrestare, interrogare e deportare civili e prigionieri di guerra

27 Ago 2022 - 00:25
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A oltre sei mesi dall'inizio della guerra in Ucraina, cresce la tensione intorno al destino della centrale nucleare di Zaporizhzhia anche se i filorussi assicurano che "la situazione è sotto controllo" e che quindi "non c'è nessuna ragione per evacuare i residenti". Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, un team di esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica dovrebbe ispezionare la centrale la prossima settimana. Nel corso di una telefonata, Zelensky e Biden chiedono a Mosca di smilitarizzare l'area dell'impianto e restituirne il pieno controllo a Kiev. "La Russia ha portato Europa sull'orlo del disastro nucleare, ma è come il Titanic: non resterà a galla", afferma il presidente ucraino. Il ministro Kuleba si dice "profondamente deluso" dalle parole pronunciate da Papa Francesco, "che confrontano ingiustamente l'aggressore e la vittima". 



In Ucraina vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sono state somministrate pastiglie di iodio alla popolazione, mentre aumentano i timori che i combattimenti intorno al complesso possano innescare una catastrofe nucleare. Lo riporta il Guardian che cita i residenti. Le compresse di iodio, precisa l'Associated Press, sono state distribuite nella città di Zaporizhzhia, controllata dall'Ucraina, a circa 45 chilometri dall'impianto.


Un team di esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica dovrebbe ispezionare la centrale nucleare di Zaporizhzhia la prossima settimana, ha riferito il Wall Street Journal, citando fonti coinvolte nei negoziati. "Preparativi frenetici" sono in corso per la missione ed è "quasi certo" che si svolgerà all'inizio della prossima settimana, secondo quanto affermato dal rapporto.


"Non c'è nessuna ragione per evacuare i residenti dalle zone liberate della regione di Zaporizhzhia, la situazione della centrale è sotto controllo". Lo affermano le autorità filo-russe che governano l'area, secondo quanto riporta la Tass.


"La situazione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia rimane estremamente preoccupante. La Russia deve garantire la riparazione senza ostacoli delle linee elettriche danneggiate e la piena riconnessione alla rete elettrica ucraina". Lo afferma su Twitter l'Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell, chiedendo che gli esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) vengano autorizzati a recarsi sull'impianto.



La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata riconnessa alla rete elettrica ucraina. Lo ha annunciato la compagnia nazionale per l'energia, Energoatom.


La Russia ha commesso oltre 30mila crimini di guerra e 14mila crimini contro la sicurezza nazionale in Ucraina dall'inizio dell'invasione del Paese lo scorso febbraio: lo ha reso noto oggi l'ufficio del Procuratore Generale ucraino in un post su Telegram, secondo quanto riporta Ukrinform. Almeno 376 bambini sono stati uccisi.


Due civili sono morti e altri sei sono rimasti feriti ieri durante gli attacchi delle forze armate russe nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko. Lo riporta Ukrinform.


"Abbiamo radunato il mondo per opporsi all'aggressione di Putin". Lo ha detto Joe Biden, rivendicando la leadership americana nella coalizione occidentale contro l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.


La Russia" ha portato l'Ucraina e tutti gli europei a un passo da un disastro nucleare". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aggiungendo che "per la prima volta nella storia la centrale nucleare di Zaporizhzhia si è fermata. La protezione di emergenza delle unità di potenza ha funzionato. Immediatamente sono stati attivati i generatori diesel per fornire energia all'impianto stesso, per supportarlo dopo lo stop".


Un nuovo rapporto del Dipartimento di Stato americano rivela la presenza di un sistema di centri che la Russia avrebbe creato nelle regioni orientali dell'Ucraina, per arrestare, interrogare e a volte deportare civili e prigionieri di guerra verso Mosca. Si tratta di 21 centri, tutti nella regione di Donetsk, identificati grazie a un esame delle immagini satellitari coordinato dallo Yale Humanitarian Research Lab. "Il trasferimento e l'espulsione illegali di persone protette costituiscono una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra sulla protezione dei civili e un crimine di guerra", si legge in una nota di Washington.


"Per ogni bombardamento, ci sarà una risposta agli occupanti". Lo ha detto Volodymyr Zelensky, sottolineando che la Russia "ha causato molti problemi, crisi e disastri al nostro Paese, all'Europa e al mondo. Ma il disastro più grande lo vivrà comunque lui stesso, lo stato terrorista. Questo Titanic è arrivato al suo iceberg il 24 febbraio e, per quanto tentino di rimanere a galla, non ci riusciranno". Per il presidente ucraino bisogna "sopportare e fare tutti gli sforzi necessari insieme ai nostri alleati".


La Russia deve concordare la demilitarizzazione della zona intorno alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, riferendo che l'argomento è stato discusso nella telefonata tra Biden e Zelensky. I due presidenti chiedono che Mosca restituisca il pieno controllo dell'impianto a Kiev e che l'Aiea abbia accesso alla struttura.


L'Ucraina è "profondamente delusa dalle parole di Papa Francesco, che confrontano ingiustamente l'aggressore e la vittima". È quanto ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, al Nunzio a Kiev, monsignor Visvaldas Kulbokas. Lo riferisce l'ambasciata ucraina presso la Santa Sede. Nel mirino di Kiev anche la decisione del Pontefice di "menzionare nel contesto della guerra la morte di una cittadina russa sul territorio della Russia, con la quale l'Ucraina non c'entra niente".



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