La denuncia del sindaco in esilio

Ucraina, cittadini di Mariupol "costretti a sminare la città": in 8 saltano in aria

"Gli occupanti stanno usando i locali come specialisti nello smaltimento degli ordigni esplosivi", ha denunciato sui social Petro Andriushchenko, il consigliere del sindaco in esilio

07 Lug 2022 - 12:56
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"Costretti a sminare, saltano in aria 8 civili". E' la denuncia che arriva sui social da Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco di Mariupol ora in esilio, e che viene ripresa dal Kiyv Independent. "Gli occupanti stanno usando i locali come specialisti nello smaltimento degli ordigni esplosivi", precisa. Gli otto ucraini impiegati dalle unità russe per sgomberare le macerie di un impianto metallurgico bombardato a Mariupol sono saltati in aria a causa dell'esplosione di una mina. 

La ricostruzione di Mariupol costerà più di 14 miliardi di dollari e ci vorranno fino a 10 anni. Lo ha sottolineato, secondo quanto riporta l'agenzia Ukrinform, il consiglio comunale, precisando che secondo il sindaco in esilio Vadym Boychenko, "1.356 condomini sono stati distrutti o danneggiati e il 40% delle case private è stato bombardato. La maggior parte di loro non può essere ricostruita".

"Gli esperti stimano preliminarmente il costo del ripristino delle infrastrutture in oltre 14 miliardi di dollari per 220.000 persone che vi abitano", ha aggiunto Boychenko.

Non sono state ancora ripristinate le regolari forniture di energia elettrica, acqua e gas e, dall'inizio dell'invasione russa, sono morti fino a 22.000 civili, mentre 100.000 persone sono ancora bloccate in città e a rischio ambientale ed epidemico.

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