Secondo Mosca la prigione era stata bombardata dagli ucraini con missili americani, ma Kiev accusa i russi di aver ucciso essi stessi i prigionieri per nascondere i segni di tortura
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"La versione russa sull'attacco del 29 luglio alla prigione di Olenivka in cui sono morti oltre 50 prigionieri di guerra ucraini, per la maggior parte del battaglione Azov, è molto probabilmente una montatura". E' la conclusione di un'inchiesta della Cnn basata sull'analisi di video e fotografie, immagini satellitari, e sul lavoro di esperti forensi e di armi.
Il ministero della Difesa russo aveva affermato che la prigione era stata bombardata con missili Himars, simili a quelli forniti alle forze ucraine dagli Usa. Secondo gli specialisti, però, la maggior parte dei segnali indica che nel centro di detenzione c'è stato un incendio e, secondo diversi testimoni, non si è sentito il rumore di razzi.
Sul posto, nei giorni scorsi, si era recato anche l'attore Steven Seagal, rappresentante speciale per la Russia per le relazioni umanitarie con gli Stati Uniti. Secondo un un tweet di Max Seddon, capo dell'ufficio di Mosca del Financial Times. Seagal ha visitato "l'ex sito dei prigionieri di guerra a Olenivka, dove l'Ucraina dice che la Russia ha massacrato decine di detenuti per nascondere le prove di tortura". Il leader dell'autoproclamata Repubblica della regione di Donetsk, Denis Pushilin, aveva quindi spiegato che Seagal avrebbe intervistato i prigionieri di guerra detenuti a Olenivka.