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Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba chiede nuove armi all'Europa: "Ne abbiamo urgente bisogno per liberare territori e salvare vite"
di Redazione online© Ansa
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Il conflitto in Ucraina giunge al 206esimo giorno. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto a una domanda sulla possibilità che la Russia usi armi nucleari nel conflitto: "Leggete la nostra dottrina", ha detto. La dottrina di Mosca prevede l'uso di armi nucleari tattiche in caso di aggressione contro la Federazione Russa che metta a repentaglio "l'esistenza" ma anche "la sovranità e l'integrità territoriale dello Stato". Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha chiesto nuove armi per aiutare le persone nei territori occupati dai russi. "Le fosse comuni a Izyum dimostrano che ogni volta che liberiamo dei territori, ci sono prove di orrendi crimini russi - ha affermato in un tweet -. Si può solo immaginare l'inferno che vivono le persone in altri territori occupati dalla Russia. Abbiamo urgentemente bisogno di più armi per liberarli e salvare le loro vite".
Una delle quattro linee principali della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia è stata riparata e ha ripreso a fornire energia elettrica all'impianto. Lo ha reso noto l'agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Le altre tre principali linee esterne interrotte durante il conflitto rimangono invece inattive.
L'inviato del Papa in Ucraina, il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, insieme a due vescovi, uno cattolico e uno protestante, e accompagnato da un soldato, oggi ha caricato il suo pulmino di aiuti e si è inoltrato dove "oltre i soldati non entra più nessuno" perché i colpi si fanno più fitti. In una delle tappe previste il gruppo è stato raggiunto da colpi d'armi da fuoco e il cardinale, insieme agli altri, si è dovuto mettere in salvo: "Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire... perché non basta correre, bisogna sapere dove", ha detto a Vatican News parlando da Zaporizhia. Il cardinale sta bene. LEGGI QUI L'ARTICOLO COMPLETO
La Nato, con l'inizio dell'inverno, non cambierà la propria posizione nel sostenere l'Ucraina nella sua lotta contro l'invasione russa. Lo ha dichiarato il capo del Comitato militare della Nato, l'ammiraglio Rob Bauer, in una conferenza stampa tenuta a Tallinn, in Estonia. "Lo straordinario coraggio delle forze armate ucraine e del popolo ucraino prevarrà ancora e ancora sull'avversario. Gli alleati della Nato li sosterranno per tutto il tempo necessario. L'inverno sta arrivando, ma il nostro sostegno rimarrà irremovibile", ha affermato Bauer
I colloqui telefonici fra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente russo Vladimir Putin hanno sempre mantenuto un tono amichevole nonostante le divergenze dovute al conflitto ucraino: lo ha rivelato lo stesso Scholz in un'intervista alla radio di Stato tedesca. "Se dovessi riassumere i colloqui avuti di recente, ci sono stati dei progressi. Il tono rimane sempre amichevole", malgrado le "assai differenti" opinioni sulla crisi ucraina, ha concluso.
"Legga la dottrina, è tutto scritto lì". Così il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha risposto a una domanda sulla possibilità che la Russia usi armi nucleari nel conflitto in Ucraina, dopo che il presidente Usa Joe Biden ha messo in guardia Vladimir Putin al riguardo, chiedendogli di "non farlo". Lo riporta Ria Novosti. La dottrina di Mosca prevede, tra l'altro, l'uso di armi nucleari tattiche in caso di aggressione contro la Federazione Russa che metta a repentaglio "l'esistenza" ma anche "la sovranità e l'integrità territoriale dello Stato".
Negli ultimi tre giorni, l'esercito russo ha lanciato 13 missili contro la città di Kryvyi Rih. È quanto riferito su Telegram dal capo dell'amministrazione militare della città Oleksandr Vilkul, stando a quanto riporta Ukrinform. "Tredici missili da crociera in tre giorni. Iskander, Kh, e i più costosi missili russi, Kinzhal, dei quali ne hanno solo alcune decine. Sembra una follia, ma questa è la nostra realtà", ha precisato Vilkul.
Continua la controffensiva ucraina nel Donetsk. I soldati della 66esima brigata delle forze armate ucraine hanno annunciato la liberazione del villaggio di Shchurove, a 12 chilometri dalla città di Lyman. L'annuncio, come riporta Unian, è stato dato dai soldati ucraini in un videomessaggio nel quale i militari riferiscono che Shchurovoe, noto come piccolo villaggio turistico, è passato sotto il controllo di Kiev ed è stato completamente liberato dai russi. Shchurove si trova a 12 chilometri da Lyman nella regione di Donetsk, dove sono in corso pesanti battaglie.
I russi hanno lanciato attacchi missilistici contro Chuguev: una bambina di 11 anni è morta per le ferite riportate. Lo ha detto Oleg Sinegubov, capo del distretto militare regionale di Kharkiv. Nell'attacco sono stati colpiti un'impresa e una stazione di servizio.
"I paesi occidentali hanno molti sistemi di difesa aerea e missilistica moderni ed efficaci. Ma i missili non volano su Parigi, Roma o Berlino. Volano sulle città ucraine. Forse è il momento di proteggere i civili e le infrastrutture critiche? O aspetteremo un disastro causato dall'uomo su larga scala?". Così su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
La decisione della Germania di prendere il controllo delle attività tedesche di Rosneft "è illegale e, di fatto, è un'espropriazione di asset che segue la situazione creata intenzionalmente dalle rilevanti sanzioni della Ue e dalle azioni dei regolatori tedesco e polacco con l'obiettivo di sequestrare le attività". E' quanto afferma il colosso petrolifero russo in una nota dopo l'annuncio di Berlino. A fronte di una decisione che Rosneft ritiene "non temporanea", il gruppo russo minaccia "azioni legali" per difendere gli interessi dei suoi azionisti.
Mattia Sorbi, il giornalista free lance italiano rimasto ferito a Kherson in Ucraina, torna a farsi vivo sui social. "Cari amici - scrive su Facebook - sono felice di potervi dire che sto rientrando in Italia grazie all'aiuto della Farnesina. Non preoccupatevi, sto bene e presto potrò darvi mie notizie! Ho tanto da raccontarvi!".
Due battaglioni ceceni, il Zapad-Akhmat e il Vostok-Akhmat, si sono uniti alle forze alleate nel Donbass. Lo ha annunciato su Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov, secondo quanto riporta la Tass. "I militari dei battaglioni Zapad-Akhmat e Vostok-Akhmat, insieme ai loro comandanti esperti si sono uniti all'enorme numero di truppe alleate nel Donbass. Possiedono un equipaggiamento moderno e armamenti avanzati", ha scritto Kadyrov il quale in precedenza aveva riferito che la sua repubblica avrebbe formato quattro nuovi battaglioni per aiutare i militari russi in Ucraina. Venerdì, inoltre, Kadyrov ha fatto appello alla mobilitazione invitando ogni regione russa a fornire un battaglione di "almeno 1.000 volontari" da inviare in Ucraina.
"Le fosse comuni a Izyum dimostrano che ogni volta che liberiamo dei territori, ci sono prove di orrendi crimini russi. Si può solo immaginare l'inferno che vivono le persone in altri territori occupati dalla Russia. Abbiamo urgentemente bisogno di più armi per liberarli e salvare le loro vite!". Lo scrive in un Tweet il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba.